“Noi da qui non ce ne andiamo, non abbiamo fatto ore di treno e pullman per essere rimandati a casa con le pile nel sacco”. A parlare sono le sigle sindacali che questa mattina avevano organizzato un presidio sotto al Mimit in concomitanza con il tavolo con il governo sulla vertenza Stm. L’incontro è stato annullato, i componenti dell’esecutivo da questa mattina hanno modificato le loro agende per concentrarsi sui dazi imposti ieri sera dagli Stati Uniti anche all’Europa.
Il Mimit, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, d’intesa con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha convocato per giovedì 10 aprile, alle ore 10, il tavolo nazionale su STMicroelectronics.
L’incontro, che si terrà a Palazzo Piacentini – riferisce il Mimit – vedrà la partecipazione dell’azienda, delle forze sindacali e dei rappresentanti delle Regioni e degli enti locali coinvolti. La nuova data è stata fissata a seguito del rinvio dell’incontro previsto per oggi al Mimit, reso necessario per consentire ai Ministri di contribuire alle azioni che il Governo dovrà intraprendere in seguito all’introduzione di nuovi dazi da parte del governo degli Stati Uniti.
Il rinvio dell’incontro aveva irritato i lavoratori, in presidio da questa mattina sotto il Mimit. “Noi da qui non ce ne andiamo, non abbiamo fatto ore di treno e pullman per essere rimandati a casa con le pile nel sacco”, avevano detto.
Da qui, la presa di posizione netta delle organizzazioni sindacali che hanno chiesto questo confronto “perché, accanto alle criticità legate alla congiuntura economica, si sono aggiunti gravi errori di valutazione, riorganizzazione e comunicazione da parte del management, culminati nell’annuncio – inaccettabile – di una revisione del piano industriale con possibili riduzioni occupazionali. In Francia, sappiamo che il processo è già stato avviato: non accetteremo che questo accada anche in Italia. – dichiarano Carmelo De Caudo, segretario generale Cgil Catania e Rosy Scollo, segretaria generale Fiom Cgil Catania- STMicroelectronics è un’azienda strategica per il futuro industriale della Sicilia e del Paese, e non può pensare di ridurre il proprio perimetro occupazionale mentre riceve ingenti risorse pubbliche. Per questo, chiediamo al Governo di vincolare gli investimenti statali alla salvaguardia dell’occupazione e al rilancio produttivo della microelettronica in Italia. L’azienda deve assumersi piena responsabilità sociale e garantire trasparenza: non basta dire che ST resterà centrale in Italia, servono impegni concreti su investimenti e posti di lavoro.
Riteniamo grave e inspiegabile l’assenza del presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, e del sindaco di Catania, Enrico Trantino, al tavolo di oggi. Avevano garantito la loro presenza al fianco dei lavoratori, e invece non si sono presentati. In un momento così cruciale, il territorio siciliano meritava una rappresentanza istituzionale all’altezza della partita in gioco”.
“Per noi è stata l’occasione per ribadire che non accetteremo una riduzione sul piano occupazionale e tecnologico. – afferma Saro Pappalardo, Coordinatore nazionale Fismic presente a Roma con gli altri sindacati. Vogliamo che gli investimenti di prospettiva ovvero per il carburo di silicio a Catania e per il 12 pollici ad Agrate, siano aggiuntivi rispetto all’esistente, ma chiaramente non potendo approfondire il piano industriale dobbiamo per forza aggiornarci al 10 di aprile”.
“Abbiamo ricevuto prima una comunicazione a mezzo stampa – ha spiegato il segretario della Uilm Rocco Palombella – e poi quella di annullamento di tutti gli incontri in programma oggi sia al Mimit sia a Palazzo Chigi. Per noi è un problema, aspettavamo da tempo questo incontro, delegazioni di lavoratori sono partiti da ieri sera da Catania come da Agrate. Volevamo discutere del tema di Stm, che è alle prese con una serie di difficoltà da tempo, doveva essere una incontro chiarificatore ma non si potrà fare. Immagino sia grave se il governo si è dovuto riunire per poter decidere rispetto ai danni che i dazi faranno sul sistema industriale. E’ un elemento di grande preoccupazione”. “Forse ci si poteva riunire prima, dato che la decisione era in programma, e fare presente – ha proseguito – cosa sarebbe successo al sistema industriale, farlo dopo ci sembra che arriviamo in ritardo sulle cose. I lavoratori e il sistema industriale non possono aspettare. Speriamo di avere a breve una data sul nuovo incontro”.
Presenti all’incontro il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera, il suo vice Angelo Mazzeo, Aurelio Melchionno in rappresentanza della Confederazione Ugl, alcuni Rsu, una parte del direttivo dell’Ugl Metalmeccanici Catania e alcuni lavoratori.
“Infatti nonostante l’assenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo D’Urso e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti – afferma Angelo Mazzeo, vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici – a causa di un consiglio dei ministri urgente legato al problema dei dazi imposti dagli Stati Uniti D’America sotto l’amministrazione Trump, il tavolo di confronto dopo la pressione delle organizzazioni sindacali si è tenuto comunque. Infatti a rappresentare il Ministro e il governo nazionale sono stati il sottosegretario al MIMT Fausta Bergamotto e il capo gabinetto del Ministro D’Urso Federico Eichberg. Nel corso dell’incontro si è ribadito con fermezza che qualsiasi comunicazione aziendale, da oggi in poi, dovrà avvenire esclusivamente tramite questo tavolo ufficiale, evitando comunicazioni tramite mezzi stampa o fonti non ufficiali. Inoltre si è richiesto con chiarezza che l’azienda esponga un piano industriale serio, non blindato, ma aperto e partecipato, con il coinvolgimento attivo delle rappresentanze sindacali”
“Inoltre – conclude Mazzeo – si è fissato per il prossimo 10 aprile alle 10 l’appuntamento con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMT) Adolfo D’Urso e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti”
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