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Scippo ai danni di una turista in pieno centro storico: due arresti

La vittima veniva scaraventata per terra e trascinata sul selciato per alcuni metri, riportando lesioni che richiedevano le cure immediate dei sanitari e il trasferimento al Pronto Soccorso

Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, il 26 aprile 2025, è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Catania un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di D.B.M.L. (classe 2003) e G.P.L. (classe 1999).

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, alla luce degli elementi indiziari attualmente disponibili in una fase processuale che non ha ancora permesso l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice, si attribuiscono agli indagati – ferma restando la presunzione di innocenza valevole fino a condanna definitiva – i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, in concorso tra loro.

Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di un’attività d’indagine che ha avuto spunto da un episodio di rapina ai danni di una giovane turista polacca che era stata avvicinata da due persone a bordo di un’utilitaria, il cui passeggero, sporgendo il braccio fuori dal finestrino, afferrava e strappava con violenza la borsa che la persona offesa portava in spalla, mentre camminava lungo le vie del centro storico.

A seguito dell’azione criminosa, la vittima veniva scaraventata per terra e trascinata sul selciato per alcuni metri, riportando lesioni che richiedevano le cure immediate dei sanitari ed il trasferimento al Pronto Soccorso ove veniva ricoverata, con 30 giorni di prognosi.

Le tempestive indagini, svolte su direttiva di questa Procura, da parte del personale della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile – basate sulla visione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza di tutta l’area di interesse – hanno poi permesso di attribuire a livello di gravità indiziaria a D.B.M.L. e a G.P.L. il coinvolgimento nella commissione della condotta delittuosa e di rinvenire, nell’immediatezza dei fatti, la refurtiva che veniva recuperata e restituita alla persona offesa.

Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ha quindi disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con l’aggiunta del controllo mediante braccialetto elettronico per entrambi i destinatari del provvedimento.


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