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Adrano, continue violazioni agli arresti domiciliari: va in carcere

L'uomo dove dovrà scontare la pena residua di 2 anni e otto mesi

Nel pomeriggio del 14 dicembre scorso, personale del commissariato di Adrano, ha accompagnato in carcere, per espiare la pena residua, un uomo di 48 anni, in seguito alla sopravvenuta revoca del beneficio della detenzione domiciliare.

Difatti, l’uomo, condannato alla pena definitiva, aveva ottenuto il beneficio del più favorevole regime della detenzione nel proprio domicilio con una serie di permessi e autorizzazioni per lamentati bisogni personali, di cui aveva abusato indebitamente, anche con artifizi e inganni, per potersi liberamente muovere a suo piacimento nel territorio; eppure, nel fare ciò, non ha tenuto in debito conto l’assidua vigilanza degli organi preposti, tra i quali, per l’appunto, il commissariato di Adrano, territorialmente competente, che ha sempre provveduto a raccogliere e a trasmettere all’autorità giudiziaria competente tutti gli elementi relativi ai diversi abusi, le violazioni commesse e gli artifizi adottati per approfittare dei benefici ottenuti, dimostrando, altresì, l’inconsistenza dei bisogni personali lamentati per ottenere i permessi e le autorizzazioni.

Esemplare, al riguardo, uno specifico episodio, immediatamente rilevato da personale del commissariato di Adrano: l’uomo, infatti, risultato assente dalla propria abitazione, si era giustificato riferendo di aver accompagnato la madre in un ospedale di Catania, dove di fatto si era realmente recato, ottenendo certificazione che ne attestava la presenza; si accertava, però, che la donna non era affatto la madre, peraltro trovata in casa ad Adrano, ma un’altra persona per cui l’uomo aveva falsamente dichiarato di esserne figlio, falsa dichiarazione costituente reato in quanto resa al medico incaricato ovverosia un Pubblico Ufficiale.

In considerazione degli abusi commessi e dell’indole dimostrata, il Tribunale di Sorveglianza di Catania ha revocato la misura alternativa della detenzione domiciliare e disposto che l’uomo venisse trasferito in carcere dove dovrà scontare la pena residua di 2 anni e otto mesi.


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