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Agatha on the road, a Catania la ritualità si trasforma in una mostra

Aperta al pubblico dal 4 febbraio, Agatha on the road / In viaggio con Agata è il titolo di un’esposizione diffusa senza precedenti tra le sedi dell’Università di Catania (Palazzo centrale dell’Università e Palazzo Sangiuliano) e la GAM-Galleria d’Arte Moderna

Quella di sant’Agata a Catania è la terza festa religiosa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù, proprio per il grande numero di partecipanti che di consueto coinvolge: oltre un milione di persone provenienti dai cinque continenti.

Nel capoluogo etneo, la festa in onore di sant’Agata anche quest’anno non si può svolgere per l’emergenza sanitaria ancora in corso, ma la Fondazione Oelle-Mediterraneo Antico e l’Università di Catania ne trasferiscono la straordinaria ritualità in mostra.

Aperta al pubblico dal 4 febbraio, Agatha on the road / In viaggio con Agata è il titolo di un’esposizione diffusa senza precedenti tra le sedi dell’Università di Catania (Palazzo centrale dell’Università e Palazzo Sangiuliano) e la GAM-Galleria d’Arte Moderna di Catania, che si propone di svelare al pubblico l’unicità di questa festa religiosa e di popolo, conosciuta in tutto il mondo.

“Ciò che sta accadendo attorno a questo progetto esprime il senso della devozione agatina nel senso più ampio e laico del termine. Con Agatha on the road mettiamo le basi per un percorso di ricerca e archiviazione della memoria che contiamo di replicare negli anni con una programmazione che contribuisca alla promozione della festa di sant’Agata”, dichiara Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.

“Gli spazi museali e le strutture in genere dell’Università di Catania accolgono sempre con entusiasmo le iniziative culturali, in particolare quelle legate alla storia e alle tradizioni, alla scienza e all’arte in tutte le sue varie forme. Ai cittadini catanesi e ai numerosi turisti che ogni anno visitano la nostra città siamo in grado di proporre eventi e suggestioni di assoluto valore, grazie anche alla proficua collaborazione con le realtà culturali più attive del nostro territorio, come la Fondazione Oelle, attraverso la quale possiamo sviluppare, in questa occasione, una lettura poliedrica, originale e innovativa, dei diversi aspetti legati al culto, al folclore e all’anima stessa della festa di sant’Agata” ha detto il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania.

“Con Agatha on the road il Sistema Museale dell’Ateneo di Catania (SiMuA) conferma il suo impegno nei confronti della Città mettendo in mostra i paradigmi di una delle sue più amate tradizioni. Nell’intendo degli organizzatori, l’occasione non si limita alla pura esposizione degli elementi più archetipici della festa, ma si espande dando una lettura originale al ruolo e all’immaginario che da due millenni ha la Donna nel sentire catanese: da giovane vittima di violenze a madre protettrice. Per tale motivo la realizzazione di Agarha in the road ha visto il coinvolgimento anche del Comitato Unico di Garanzia dell’Università sensibile alla questione femminile nella società”, dichiara Germana Barone delegata del rettore per il Sistema Museale di Ateneo e presidente del Comitato Unico di Garanzia.

“Agatha on the road è l’occasione per riflettere sugli aspetti popolari della devozione, sul rapporto della Patrona con Catania e con i suoi devoti, attraverso immagini, suoni e arti figurative. Apprezzo lo sforzo organizzativo e il mecenatismo visionario di Ornella Laneri e di Fondazione Oelle, ringraziandoli per il coinvolgimento attivo del Comune che si sostanzierà alla Gam con la mostra dedicata alla fotografia e alla scultura, mentre alcune importanti opere dal Castello Ursino mostreranno il legame fra Agata e il culto e la devozione al femminile nei secoli. In un momento nel quale le Istituzioni religiose hanno scelto la prudenza e la sobrietà, ci sarà comunque spazio per raccontare, con il linguaggio dell’arte e nei luoghi della cultura, il rapporto viscerale fra Agata e i catanesi”, afferma l’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella.


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