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Amministrative a Catania, il Pd dice sì alla candidatura a sindaco di Maurizio Caserta

Ma Elisabetta Vanin e Mario Crucitti, componenti dell'Assemblea Nazionale del Partito Democratico e a favore di una ricandidatura di Enzo Bianco, sono tutt’altro che soddisfatti

L’Assemblea provinciale del Partito Democratico di Catania ha approvato all’unanimità (69 presenti; 0 astenuti; 0 contrari; 69 favorevoli) la relazione della segretaria provinciale Maria Grazia Leone a sostegno della candidatura del professore Maurizio Caserta, candidato sindaco di Catania del Fronte progressista.

L’assemblea provinciale ha inoltre approvato le candidature a sindaco di Francesco Fichera ad Acireale, Quintino Rocca ad Aci Sant’Antonio, Andrea Ingiulla a Biancavilla e Claudia D’Aita a Riposto.

L’organismo – presieduto da Ersilia Saverino – si è riunito questa mattina all’Hotel NH di piazza Trento, alla presenza, tra gli altri, anche del segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

Ma Elisabetta Vanin e Mario Crucitti, componenti dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico e a favore di una ricandidatura di Enzo Bianco, sono tutt’altro che soddisfatti: “tutta colpa di un caffè. Quello che parrebbe non essere stato preso da Enzo Bianco con la segretaria provinciale del Partito Democratico Maria Grazia Leone. Quindi, dopo quello della crostata, dell’arancino e della triglia, il mancato patto del caffè ha indotto il Pd nostrano a decidere, nel corso dell’ultima Assemblea provinciale, la candidatura a sindaco di Maurizio Caserta. Il punto, però, è che questa candidatura è stata decisa e imposta in maniera autarchica dal segretario regionale Anthony Barbagallo che, come ha sempre fatto negli ultimi mesi, non ha né coinvolto né informato tutti gli organi del partito. Un comportamento assolutamente stridente con quanto affermato dalla segretaria nazionale, Elly Schlein, di volere “estirpare capibastone e cacicchi delle tessere” e “niente più spartizione a tavolino dei ruoli dirigenti”. La decisione di sostenere la candidatura a sindaco di Catania di Maurizio Caserta sembra però essere frutto proprio degli atteggiamenti denunciati da Schlein. Caserta, inoltre, pur essendo brava persona e docente preparato, storicamente non appartiene concettualmente al Pd; anzi, lo ebbe duramente a criticare in passato e, in particolare, durante le amministrative del 2013 e anche dopo. Il 12 novembre 2015, ad esempio, “Officine culturali” organizzò un dibattito con gli esponenti dell’opposizione al Pd ed a Bianco: Nello Musumeci, Giulia Grillo del Movimento 5 Stelle, Matteo Iannitti di Catania Bene Comune, Maurizio Caserta e Niccolò Notarbartolo. Le conversioni, però, fanno parte della politica e non è questo che fa gridare allo scandalo. Lo scandalo consiste nel fatto che non ci sia più dibattito all’interno del Pd siciliano, che si mortifichino le storie personali degli esponenti di primo piano, che le decisioni vengono prese dall’alto all’intero delle “secrete” stanze”, che il livello culturale del partito sia sceso a livello infimo e che la “foglia di fico” rappresentata da un docente brillante come Caserta non serve a coprire. La candidatura di Enzo Bianco non è stata neppure presa in considerazione e dibattuta. E’ stata bocciata a priori. Eppure diversi interventi in sede di Assemblea provinciale avevano sottolineato il fatto che “dinnanzi ad un malato grave occorre un medico esperto” ed avevano auspicato che a differenza del 2013 e in particolare del 2018 (quando il Pd non presentò neppure la sua lista alle comunali catanesi) il partito potesse svolgere un ruolo di prezioso sostegno a tutti i livelli. La candidatura di Bianco poteva anche essere bocciata ma alla luce di un dibattito che invece non c’è stato. Il Pd si è quindi consegnato ad un candidato sindaco che lo ha nel passato contestato e combattuto, all’estrema sinistra catanese che ha fatto e detto ancor peggio e a quella parte del Movimento 5 Stelle di cui è stato acerrimo nemico. Con una buona pace dei moderati catanesi e della teoria del “terzo che non conta”, secondo la definizione di Peter Glotz, il teorico della socialdemocrazia tedesca. Ma forse questo è un argomento troppo complesso per essere compreso dall’attuale classe dirigente locale del Partito Democratico. In conclusione… ovviamente Bianco si candida a guida di un importante progetto civico, cui stanno aderendo importanti personalità della Città (tra i primi Giancarlo Cancelleri) ed altre significative adesioni sono annunciate nei prossimi giorni. Una lista civica aperta al contributo di forze riformiste, progressiste e moderate”


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