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Catania, arrestato presunto pusher con “postazione da lavoro” nell’androne del palazzo

I militari hanno anche bloccato un uomo che si aggirava a piedi nelle vicinanze dell’edificio e che aveva violato gli arresti domiciliari

Nella giornata di ieri, i Carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Catania Fontanarossa, nell’ambito di un servizio dedicato al contrasto dei reati connesso allo smercio di droga a Librino, hanno arrestato un 19enne nella flagranza di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e un 68enne pregiudicato per evasione, entrambi catanesi.

Al riguardo i militari, dopo aver predisposto un dispositivo di osservazione in alcuni edifici di viale Nitta, hanno subito notato l’atteggiamento sospetto del giovane, già noto alle forze dell’ordine, che ignaro della presenza dei Carabinieri, si è mostrato in trepidante attesa di qualcuno davanti al portone d’ingresso dello stabile.

È scattato quindi il controllo, che ha indotto il 19enne, probabilmente per evitare più gravi conseguenze giudiziarie, a consegnare spontaneamente al personale operante, prendendoli da una tasca dei pantaloni, due involucri contenenti rispettivamente 17 grammi di cocaina e 15 grammi di crack, nonché 200 euro in banconote di vario taglio, ritenuti provento dello spaccio. A quel punto i Carabinieri, al fine di scovare eventuali nascondigli per lo stupefacente, hanno deciso di ispezionare l’androne della palazzina, scoprendo una vera e propria “postazione di lavoro”, costituita da un banchetto su cui giacevano 55 grammi di marijuana, oltre a un bilancino di precisione e un rotolo di carta alluminio, utile per il confezionamento delle dosi.

Nella circostanza, i militari hanno anche bloccato un uomo, identificato poi per il 68enne, che si stava aggirando a piedi nelle vicinanze dell’edificio, accertando che questi, benché sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, ne aveva violato le prescrizioni allontanandosi dalla propria abitazione senza alcuna autorizzazione.

L’uomo, su disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto, è stato nuovamente sottoposto dai militari agli arresti domiciliari.


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