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Catania, Daniele Malfitana confermato alla presidenza del comitato archeologia Mic

Il presidente della Scuola Superiore di Catania e direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia di Unict guiderà l’organo consultivo del Ministero della Cultura per il triennio 2022-25

Il prof. Daniele Malfitana, ordinario di Metodologie della ricerca archeologica nel dipartimento di Scienze umanistiche e attuale direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Catania, è stato riconfermato alla presidenza del Comitato tecnico-scientifico per l’archeologia per il triennio 2022-25, nel corso della seduta d’insediamento del Cts che si è tenuta lunedì scorso a Roma.

Il Comitato per l’archeologia è un organo consultivo del Ministero della Cultura, e, in particolare, delle Direzioni generali di settore, che esprime pareri su materie concernenti la ricerca archeologica che si svolge in Italia oltre ad avanzare proposte di orientamento nell’ambito della pianificazione e della programmazione di azioni per il mondo dei beni culturali in generale.

Nel comitato, oltre al prof. Malfitana, presidente della Scuola Superiore di Catania, siedono anche il prof. Carlo Rescigno, ordinario di Archeologia classica nell’Università della Campania – Luigi Vanvitelli (entrambi designati dal Ministro della Cultura Dario Franceschini in qualità di esperti di chiara fama); e la prof.ssa Grazia Semeraro, ordinario di Archeologia classica nell’Università del Salento, indicata dal Consiglio universitario nazionale. Il Comitato sarà infine integrato da un rappresentante del personale tecnico-scientifico dell’amministrazione del Mic tra le professionalità attinenti all’archeologia.

Già in carica nel triennio 2018-21, il prof. Malfitana, ha espresso soddisfazione per l’elezione ringraziando i colleghi per averlo riproposto alla guida del Comitato tecnico scientifico per l’Archeologia: “Ci prepariamo al prossimo triennio consapevoli dell’importanza e del ruolo propositivo oltreché consultivo dell’organo ministeriale – ha dichiarato il docente catanese – continuando ad operare in sintonia con il sistema universitario e della ricerca nazionale per assegnare un ruolo di primo piano alla ricerca archeologica del Paese e per il Paese”.


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