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Catania invasa dalla spazzatura, avviate le bonifiche ma ancora tante discariche abusive

Fipe Confcommercio Catania chiede di rivedere l’intero sistema di raccolta dei rifiuti, in particolare nel centro storico, prevedendo la pulizia già nelle prime ore della sera - quando sacchi e scatoloni vengono messi in strada dai commercianti al momento della chiusura - e un ulteriore passaggio la notte, quando chiudono i locali della movida

A Catania è ancora emergenza rifiuti tra immondizia abbandonata in strada, rimozione delle discariche abusive e rifiuti di ogni tipo sui marciapiedi.

“Stiamo puntando moltissimo sulla raccolta porta a porta unica ed esclusiva via per l’eliminazione delle discariche– afferma il presidente del IV municipio Erio Buceti- in questo contesto la sinergia con l’amministrazione comunale è assolutamente continua e costante e questo sta portando a risultati mai sperati finora”. Ad essere ripulita dalla spazzatura è la vasta area tra via Ercole Patti e via Giuseppe Ballo nel quartiere di Cibali.

“In questo quartiere da meno di una settimana è stata estesa la raccolta differenziata- prosegue Buceti- ovviamente chiediamo la piena e totale collaborazione dei catanesi che, giorno dopo giorno, comprendono l’importanza di cambiare rispetto al passato e attivare tutte quelle forme di cittadinanza attiva che possono restituirci un territorio più a misura d’uomo. Quartieri come San Giovanni Galermo, Cibali, Trappeto Nord in passato erano tristemente famosi per il proliferare delle discariche abusive. Oggi operiamo per realizzare una radicale inversione di tendenza anche con il potenziamento dei controlli da parte della polizia municipale e alle telecamere di sicurezza anti-discariche”.

Di parere opposto è la presidente dell’Assemblea provinciale di Catania per il Partito Democratico, Ersilia Saverino: “Nemmeno il tempo di rimuovere i rifiuti che, nel giro di pochissimi minuti, le strade sono nuovamente sommerse dai rifiuti. Sacchetti che invadono vie, piazze e perfino le aree mercatali dove si tengono le fiere di quartiere. L’ultimo episodio, al centro delle proteste della gente, riguarda la zona del campo scuola di Picanello. Cumuli di sacchetti e di materiali di ogni tipo a pochi centimetri dalle bancarelle della fiera che qui si tiene ogni mercoledì.”

“Come presidentessa dell’Assemblea provinciale di Catania per il Partito Democratico – dice Saverino – ancora una volta ribadisco che bisogna immediatamente attivare un piano di lavoro mai intrapreso prima perché, mai prima, Catania si è trovata in queste condizioni. Oltre al turismo ad essere penalizzato è anche il commercio locale che dà il sostentamento a migliaia di operatori del settore e alle loro famiglie. Quello che si sta verificando ora a Picanello danneggia tanti piccoli imprenditori che pagano le concessioni di suolo pubblico all’amministrazione per esporre la propria merce in un immondezzaio.”

Fipe Confcommercio Catania chiede di rivedere l’intero sistema di raccolta dei rifiuti, in particolare nel centro storico, prevedendo la pulizia già nelle prime ore della sera – quando sacchi e scatoloni vengono messi in strada dai commercianti al momento della chiusura – e un ulteriore passaggio la notte, quando chiudono i locali della movida.

“Nel centro storico – ha sottolineato il presidente di Confcommercio Catania, Pietro Agen, nel corso di una conferenza stampa convocata per denunciare le condizioni in cui versa la città – la differenziata non funziona. Ci limitiamo a constatare una realtà che i politici dovrebbero aver colto prima di noi. Vederne l’ampliamento in un momento in cui funziona male è solo un disastro”.

Nelle ultime settimane diversi quartieri hanno detto definitivamente addio ai cassonetti, con l’unico risultato di vedere trasformate le strade in enormi pattumiere a cielo aperto.

“Davanti al Teatro greco – ha raccontato Agen – ho fotografato la spazzatura del giorno prima, bruciata, insieme a quella di quel giorno. Significa che la raccolta non avveniva da almeno 48 ore”.

Da rivedere anche il calendario della raccolta: “Lattine e bottiglie – ha spiegato Dario Pistorio, presidente della federazione italiana dei pubblici esercizi di Catania – non possono essere ritirate una volta la settimana e nemmeno due volte. Con il caldo abbiamo problemi di fermentazione. Il sabato sera, dato che la domenica mattina non c’è il ritiro, ci ritroviamo con i locali pieni di umido, senza poter mettere nulla al di fuori degli esercizi”.

Inevitabile il paragone con il Nord dove, ha proseguito Pistorio, “ci sono ritiri giornalieri e in certi casi, per i locali più grandi, anche due volte al giorno”.

Un’emergenza sanitaria in piena regola che fa alla città una pessima pubblicità nel mondo.

“È inutile fare promozione internazionale – ha aggiunto Giovanni Trimboli, presidente provinciale dei ristoratori di Fipe Confcommercio – se stiamo sempre dietro a situazioni come questa. I bidoni che restano fuori dai nostri ristoranti sono stracolmi già la mattina perché riempiti dal vicinato che non differenzia e che in assenza di cassonetti utilizza i nostri”.

“Una città – ha concluso – che dà l’impressione di essere da Terzo mondo e che deve essere assolutamente educata. Dove l’assenza di una guida politica, in questo momento, si sente più forte che mai”.


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