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Catania, minacce e insulti all’avvocato della mamma della piccola Elena. L’ordine: “A fianco del collega”

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania interviene sui toni offensivi e minacciosi nei confronti del legale ricordando che il ruolo del penalista non è quello di difendere il reato, ma quello di tutelare, sempre, un principio sancito dalla Costituzione

Commenti violenti e minacce sui social nei confronti dell’avvocato che assiste Martina Patti, la mamma indagata per la morte della figlia Elena di 5 anni.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania interviene sui toni offensivi e minacciosi nei confronti del legale ricordando che il ruolo del penalista non è quello di difendere il reato, ma quello di tutelare, sempre, un principio sancito dalla Costituzione.

“L’avvocato – si legge in una nota del consiglio dell’ordine – costituisce un baluardo fondamentale delle libertà e dei diritti dei cittadini, perché tutti, ma proprio tutti – piaccia o non piaccia ad alcuni – hanno il diritto di essere difesi e di ricevere un giusto processo. E per difesa, ovviamente, non deve intendersi la difesa dell’azione criminale ma quella tecnica.”

Il Coa, infine, sottolinea come, purtroppo, nell’opinione pubblica si assista sempre più frequentemente all’errata equiparazione dell’avvocato con il proprio assistito, e ciò è, evidentemente, frutto della errata percezione del ruolo e della funzione del difensore, che opera a tutela e garanzia del proprio assistito e dell’intero sistema giustizia. Per questa ragione l’Ordine degli Avvocati di Catania è a fianco del legale oggetto di inaccettabili minacce e aggressioni verbali.


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