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Catania, nascondono armi da guerra e munizioni in garage: pregiudicati in manette

In un borsone nascosto tra due grosse vasche di riserva idrica, c'erano un fucile mitragliatore AK 47 e una confezione di 50 cartucce calibro 7,62x39 marca Seller & Belliot per l’arma da guerra clandestina

La Polizia di Stato ha arrestato: A.G. (cl.1993), pregiudicato, C.D. (cl.1988), pregiudicato, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione di arma da guerra clandestina e relativo munizionamento.

Nell’ambito dell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti a San Giovanni Galermo, personale della Squadra Mobile – Sezione Antidroga – ha operato una perquisizione nell’abitazione di via Pavia di C.D., sottoposto agli arresti domiciliari nell’abitazione in questione per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

All’arrivo dei poliziotti l’uomo si mostrava sin da subito particolarmente nervoso. Al termine dell’attività di perquisizione, che ha interessato anche le pertinenze dell’abitazione, gli agenti hanno trovato, all’interno di un garage aperto con le chiavi nella disponibilità di C.D., un borsone nascosto tra due grosse vasche di riserva idrica, contenente un fucile mitragliatore AK 47 e una confezione di 50 cartucce calibro 7,62×39 marca Seller & Belliot per l’arma da guerra clandestina.

Subito dopo il rinvenimento, gli elementi investigativi acquisiti nell’immediatezza dei fatti dai poliziotti della Sezione Antidroga hanno consentito di attribuire la titolarità dell’arma anche al pregiudicato A.G., soggetto legato al clan mafioso dei Cursoti Milanesi, che è risultato anche in possesso di una seconda copia delle chiavi del garage in cui il fucile mitragliatore AK 47 era stato rinvenuto.

Pertanto, i due pregiudicati A.G. e C.D. sono stati arrestati in flagranza del reato di detenzione di arma da guerra clandestina e relativo munizionamento commesso in concorso tra loro e, una volta concluse le formalità di rito, sono stati trasferiti alla Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa a disposizione dell’autorità giudiziaria che, in sede di convalida dell’arresto, li ha sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere.


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