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Catania, ricordato oggi il Maresciallo dei Carabinieri Alfredo Agosta, vittima della criminalità organizzata

Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri alla memoria, è stata deposta una corona di alloro presso la targa commemorativa posta in via Firenze angolo viale Vittorio Veneto, luogo dove il militare trovò la morte per mano dei suoi sicari

Nella mattinata di oggi 18 marzo 2023, in occasione del 41° anniversario dell’assassinio del Maresciallo Maggiore “Aiutante” Alfredo Agosta, Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri alla memoria, è stata deposta una corona di alloro presso la targa commemorativa posta in via Firenze angolo viale Vittorio Veneto, luogo dove il militare trovò la morte per mano dei suoi sicari.

Nel corso della cerimonia, a cui erano presenti i familiari del Maresciallo Agosta, personalità civili, militari e religiose della provincia catanese, il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Divisione Rosario CASTELLO, il Comandante Provinciale di Catania, Colonnello Rino COPPOLA e una nutrita rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e degli alunni Liceo Ginnasio Statale “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro, è stata letta la motivazione della Medaglia d’oro e il Cappellano Militare ha benedetto sia la targa, che la corona d’alloro. Numerosi i cittadini e passanti che udito il suono del “silenzio”, suonato da un militare trombettiere della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” per onorare i caduti in servizio, si sono fermati per porgere un tributo alla vittima del dovere

Poco dopo, presso il Palazzo di Giustizia, di fronte al Prefetto di Catania e alle massime autorità giudiziarie della Provincia, per iniziativa della Presidenza della Corte d’Appello di Catania e dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, si è svolta l’intitolazione dei locali che ospitano la Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri alla memoria del Maresciallo caduto, scoprendo una targa commemorativa e un quadro, riportante il volto del Maresciallo Agosta e l’incisione della motivazione della Medaglia al Valore. Nella circostanza, sono intervenuti il Presidente della Corte d’Appello, dottor Filippo Pennisi, il Generale di Divisione Rosario Castello e il Prefetto di Catania, —–, che nel ricordare l’eroico gesto del Maresciallo Agosta, hanno sottolineato l’importanza dell’attività dei Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Catania, in stretta collaborazione con la Magistratura, l’alto valore simbolico dell’iniziativa, che ha onorato un caduto dell’Arma che ha prestato servizio proprio in quegli uffici e come gli eventi di oggi assumano un particolare significato, collocandosi tra la trascorsa celebrazione della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” e quella prossima del 21 marzo della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie”. Tra gli interventi, anche quello del figlio del Maresciallo Agosta, dottor Giuseppe Agosta, che nel ringraziare i presenti, commosso ha voluto ricordare i bei momenti da bambino, quando accanto al padre immerso nell’attività d’indagine, trascorreva del tempo tra le strumentazioni tecniche oggi raccolte ed esposte come cimeli in quei locali.

A seguire, presso il Liceo Ginnasio Statale “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro”, si è tenuto un convegno sul tema: “La mafia ieri e oggi: tecniche d’indagine e di monitoraggio del fenomeno”. All’evento, moderato dall’avvocato Cosimo Dellisanti, sono intervenuti il dott. Giuseppe Agosta, componente dell’Associazione Nazionale Antimafia Alfredo Agosta e figlio della Vittima della Criminalità Organizzata, il dott. Paolo Borrometi, Codirettore A.G.I. (Agenzia Giornalistica Italiana), il dott. Francesco Puleio, Procuratore Aggiunto della Repubblica di Catania ed il generale di divisione Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”

Il Generale Castello, nel corso del suo intervento, ha effettuato un approfondimento sulle evoluzioni della criminalità organizzata in Sicilia e, in particolare, di Cosa Nostra etnea, illustrando in primo luogo le linee d’azione di una “mafia affaristica”, caratterizzata da un atteggiamento collusivo-corruttivo piuttosto che stragista e sanguinario, sempre più rivolta all’infiltrazione del tessuto produttivo legale della società e nelle dinamiche della gestione locale della cosa pubblica. Nel prosieguo dell’analisi, il Generale ha quindi spiegato ai ragazzi le nuove strategie di contrasto alle associazioni mafiose, soffermandosi in particolare sulla necessità di aggredire i patrimoni illeciti che sostentano i sodalizi e di prevenire l’inquinamento dell’economia sana, soprattutto in relazione ai prossimi finanziamenti connessi al PNRR. In tale ottica, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia ha ricordato come nel solo 2022, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania abbia eseguito nella provincia etnea 3 distinti decreti di sequestro di beni ai fini della confisca, per un valore complessivo di circa € 4.700.00,00, frutto del reimpiego di capitali illecitamente acquisiti e riconducibili ad esponenti di vertice dei clan locali. L’Alto Ufficiale ha infine parlato del progetto della “Cultura della Legalità nei giovani”, promosso in campo nazionale dall’Arma, dove i Carabinieri incontrano gli studenti delle scuole di tutta Italia, per illustrare tematiche attuali e di interesse, facendo comprendere loro l’importanza del rispetto delle regole di civile convivenza. Sviluppare nei giovani una coscienza civica, ha spiegato il Generale Castello, è infatti uno strumento fondamentale per combattere dalla base e in “maniera avanzata” la criminalità organizzata, la cui forza risiede nella connivenza e nell’omertà di parte della società.

Nell’ambito del convegno sono stati consegnati i premi “Alfredo Agosta” al Comandante Provinciale della G.d.F. di Catania, Gen. di Brigata Antonino Raimondo, al Questore di Catania, dott. Vito Calvino, al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Catania, Colonnello Rino Coppola, al codirettore A.G.I., dott. Paolo Borrometi, per il loro impegno profuso nella lotta alla criminalità ed al malaffare, nonché agli imprenditori della ristorazione catanese Angelo, Francesca e Lucio che, con il loro coraggio e senso civico, hanno consentito l’arresto dei loro estortori.

RICORDO DEI FATTI RIGUARDANTI LA MORTE DEL MARESCIALLO AGOSTA.

La sera del 18 marzo 1982, quaranta anni fa, erano da poco trascorse le sette e il Maresciallo Agosta, arruolato nell’Arma il 31 maggio del 1952 ed all’epoca in servizio al Nucleo di P.G. di Catania, si trovava all’interno di un bar in compagnia di un soggetto di interesse operativo, esponente di spicco della criminalità locale dal quale solitamente acquisiva informazioni in forma “confidenziale”. All’improvviso nel locale fece irruzione un soggetto travisato e armato di fucile a canne mozze, con il preciso intento di assassinare l’interlocutore del Maresciallo.

Il Sottufficiale, nell’istintivo e coraggioso tentativo di reagire, venne colpito mortalmente dai colpi sparati dal sicario che fece fuoco anche contro di lui per annullarne l’azione di contrasto e procedere all’assassinio della vittima designata, “finita” poi con numerosi colpi di arma da fuoco esplosi da un secondo malvivente entrato subito dopo. Compiuta la loro missione di morte, gli aggressori si diedero alla fuga facendo perdere le loro tracce.

Questa la motivazione della Medaglia d’oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri “alla Memoria” concessagli: «Con eccezionale sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare due pericolosi malviventi armati di fucile e di mitragliatore, che si erano resi autori dell’omicidio di un pregiudicato, venendo a sua volta colpito mortalmente nel corso della sparatoria. Chiaro esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere. Catania, 18 marzo 1982.»


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