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Catania, task force Snamid e Snami per potenziare diagnosi e screening

Diagnosticare con largo anticipo una patologia permette di porre in essere accortezze e interventi necessari a riconoscere il problema e affrontarlo, garantendo al paziente una migliore qualità di vita

Prevenzione e rapida diagnosi assumono, in campo medico, una notevole valenza nella somministrazione delle cure e nella risoluzione di eventuali complicanze di salute.

Diagnosticare, infatti, con largo anticipo una patologia permette di porre in essere accortezze e interventi necessari a riconoscere il problema e affrontarlo, garantendo al paziente una migliore qualità di vita.

È con questo sentire che la società scientifica Snamid, rappresentata da Salvatore Licciardi, e il Sindacato nazionale autonomo medici italiani Snami, presieduto da Francesco Pecora, si stanno impegnando nella realizzazione di una serie di convegni rivolti alla medicina del territorio e alle varie specializzazioni sanitarie, con l’obiettivo di potenziare diagnosi e screening, per porre rimedio ad eventi infausti.

La “collana” di divulgazione scientifica ha preso il via con l’evento dal titolo “Amiloidosi cardiaca: nuovi scenari per una puntuale diagnosi e un adeguato trattamento. Quando anticipare la diagnosi fa la differenza” che si è svolto, nei giorni scorsi, nella sala conferenze del Grand Hotel Baia Verde, ad Acicastello.

Il medico di famiglia non è una figura professionale settoriale – afferma il coordinatore provinciale Snamid, Salvatore Licciardi – Risultano di fondamentale importanza interazione e collaborazione nell’ambito dell’attività specialistica, soprattutto con la medicina ospedaliera e universitaria. Ciò che guida l’attività medico-scientifca è rendere una migliore qualità di vita al paziente. Ecco perché, come Snamid e Snami, abbiamo pianificato una serie di incontri tra medicina del territorio, docenti universitari e specialisti: creare un dialogo utile per le realtà che si andranno ad affrontare“.

Ad aprire gli incontri è un confronto sull’Amiloidosi, patologia di natura multiforme che per la sua complessità coinvolge cardiologi, ematologi, neurologi e nefrologi. “Il concetto di raro è abbastanza particolare – dice il professore associato di Malattie cardiovascolari dell’Università di Catania, Ines Monte – Risulta di fondamentale importanza, infatti, interrogarsi sul motivo per cui una diagnosi appare rara: è obiettivamente tale o non siamo abituati a riconoscerla? Parlarne è importante perché, solo in questo modo, si ha una visione di insieme del paziente. La maggior parte di malattie rare sono ereditarie, per cui il medico di famiglia dovrebbe essere messo nelle condizioni di godere di una maggiore visione del problema. Dare una chance in più ai pazienti è, dunque, la nostra missione“.


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