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Dall’America Latina a Catania, la storia di due imprenditori finisce in un libro

Un manuale di 182 pagine nelle quali gli autori raccontano come, proprio negli anni in cui il Paese si blindava in casa per la pandemia, loro progettavano l’espansione e creavano posti di lavoro

Giuseppe e Fabio hanno, rispettivamente, 30 e 40 anni, sono entrambi catanesi e hanno in comune la passione per il buon cibo e il buon vino. Ed è proprio questa passione in comune che un giorno del 2019 li spinge a mollare tutto ciò che avevano fatto singolarmente fino a quel momento per unirsi e dare vita a una nuova realtà DOC Group che abbina i servizi di ristorazione nei 3 locali omonimi di Catania a quelli di consulenza imprenditoriale che vengono erogati dai due soci in giro per l’Italia.

Oggi DOC Group è una realtà che dà lavoro a 40 collaboratori e che, dati i tempi non proprio semplici che vive il settore della ristorazione, potrebbe fagocitare ogni momento della vita di Giuseppe e Fabio, che, invece, hanno trovato il tempo di scrivere il loro primo libro: “Il Metodo D.O.C. per aziende”, un manuale di 182 pagine nelle quali gli autori raccontano come, proprio negli anni in cui il Paese si blindava in casa per la pandemia, loro progettavano l’espansione e creavano posti di lavoro. Tra consigli pratici, successi e qualche inevitabile caduta, Giuseppe e Fabio raccontano un pezzo della loro vita: dal primo bar aperto da Giuseppe a 18 anni, all’esperienza americana di Fabio.

“Questo libro  – spiegano – nasce dal desiderio che avevamo di condividere il percorso che abbiamo compiuto assieme e che ci ha permesso di cambiare la nostra condizione di vita:  dall’essere prigionieri dei nostri ristoranti ci siamo trasformati, un passo dopo l’altro imparando ogni giorno, in imprenditori soddisfatti, capaci di creare lavoro sul loro territorio e anche diversificare i nostri investimenti, e uomini liberi, con il tempo necessario a vivere accanto alle nostre famiglie. Così abbiamo pensato di mettere a disposizione la nostra storia, una storia comunque tutta siciliana, anzi catanese,  affinché diventi testimonianza del fatto che esiste un altro modo di fare impresa e che è possibile decidere di cambiare la propria azienda e di conseguenza la propria vita, godendosi i frutti del proprio lavoro senza diventarne schiavi”.


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