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Evitare la sospensione della rete di emergenza e di cardiologia all’ospedale di Gravina, l’impegno della Regione

Lombardo: “Accolgo con soddisfazione l’impegno assunto dall’assessore regionale alla Salute"

“Accolgo con soddisfazione l’impegno assunto in questi giorni dall’Assessore regionale per la Salute, Giovanna Volo, in ordine alle misure urgenti da mettere in campo per evitare la sospensione della Rete di emergenza infarto e del reparto di Cardiologia dell’Ospedale Gravina di Catania e, più in generale, l’operatività complessiva del nosocomio calatino”.

Lo ha affermato l’on. Giuseppe Lombardo nel corso dell’attesa seduta della Commissione Salute all’Ars, a cui hanno preso parte i medici, i vertici dell’ASP di Catania, una rappresentanza dei Sindaci dei comuni del Calatino, Fabio Roccuzzo (Caltagirone), Pippo Greco (Grammichele), Giuseppe Mistretta (Mineo), Giovanni Ferro (Mirabella Imbaccari) e Giuseppe Compagnone, già deputato regionale, insieme all’assessore per la Salute, Giovanna Volo, nel tentativo di addivenire a soluzioni condivise che allontanano lo spettro di quella che gli addetti ai lavori ormai chiamano una “desertificazione medica di una struttura Dea di I livello”.

“Ho sollecitato, sin dai primi giorni del mio insediamento nella qualità di componente della commissione Salute all’Ars, un confronto urgente con l’assessore Giovanna Volo, unitamente ai medici dell’ospedale Gravina, nel tentativo di affrontare sinergicamente ed efficacemente le gravi criticità che interessano questo strategico presidio sanitario” prosegue Lombardo.

“Il risultato ottenuto oggi ha fatto emergere, nel corso del dibattito che ha coinvolto tutti i partecipanti, le numerose criticità di cui la grave sofferenza del comparto salvavita della struttura costituisce solo la punta di un iceberg ancor più complesso da fronteggiare.”

Continua Lombardo: “Un solo medico, oltre al primario, impegnato in un PS che registra oltre 40.000 accessi all’anno, servendo un’utenza di oltre 150.000 abitanti, descrive senza la necessità di ulteriori parole, una carenza ormai cronica di personale.”

“È necessario mettere in campo ogni iniziativa che consenta di reperire con urgenza personale medico, anche ricorrendo ad una rimodulazione dei servizi resi negli altri ospedali presenti nel territorio della Città metropolitana di Catania, allo scopo di garantire un elevato livello di efficienza dei presidi Dea di I e II livello – continua Giuseppe Lombardo – Per far questo, ritengo fondamentale dare avvio ad una preliminare ricognizione che permetta di conoscere il numero complessivo dei medici in servizio presso ciascun presidio presente sul territorio della Città metropolitana di Catania ed incentivare gli spostamenti, laddove si dimostrassero necessari, a garanzia della piena operatività delle strutture carenti.”

Elementi, questi, sui quali esprime la propria piena condivisione Giovanni Burtone. Sulla proposta di istituzione di un dipartimento interaziendale di emergenza che coordini l’attività del personale in rapporto alle necessità di servizio e alla qualità e quantità delle prestazioni erogate, Giuseppe Lombardo accoglie l’apertura manifestata dall’assessore per la Salute, che ha ritenuto possa essere una soluzione per fronteggiare l’attuale carenza di organico al “Gravina”.

E ancora Giuseppe Lombardo sulla presenza in commissione del presidente dell’Ars: “La presenza del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, durante il dibattito svoltosi in Commissione Salute, suggella l’attenzione manifestata dal Parlamento regionale tutto all’emergenza vissuta dall’ospedale calatino, confermando, laddove ve ne fosse la necessità, l’assoluta collaborazione di ogni livello istituzionale verso l’individuazione delle soluzioni più immediate.”

“Invito l’assessore Volo a raccogliere, con il medesimo spirito collaborativo fino ad oggi mostrato, le numerose proposte dibattute in Commissione Salute, e ad intervenire con urgenza permettendo all’utenza dell’ospedale “Gravina” di Caltagirone, come richiesto dai Sindaci dei comuni del territorio calatino, di poter godere del diritto alla salute in egual misura rispetto ad ogni altro cittadino siciliano”.


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