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False dichiarazioni per avere il reddito di cittadinanza: 49 denunce a Calatabiano

C'è chi aveva “dimenticato” di indicare i provvedimenti cautelari a carico proprio o di parenti stretti o, ad esempio, di aver fatto parte di un’organizzazione mafiosa

Nell’ambito delle costanti attività di controllo dell’Arma dei Carabinieri sulle purtroppo frequenti indebite fruizioni dei sussidi statali, la stazione di Calatabiano ha deferito 49 persone per false attestazioni finalizzate alla percezione indebita del reddito di cittadinanza.

La verifica svolta con il supporto dell’Inps di Giarre, territorialmente competente, è stata incentrata sulla disamina di una grande mole documentale prodotta dai percettori, che è stata minuziosamente riscontrata per accertarne la veridicità.

Sono state esaminate le posizioni di oltre 400 persone che, nei casi in questione, hanno evidenziato omissioni o anche artate imprecisioni anagrafiche dello stesso beneficiario o di componenti del proprio nucleo familiare, inserite ad arte nelle attestazioni prodotte a corredo della richiesta, per arrivare così, all’alterazione dell’indicatore Isee tale da poter consentire la concessione del reddito di cittadinanza o la sua fruizione con una somma di denaro maggiorata.

Dagli indebiti beneficiari pertanto, nella maggioranza dei casi e seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio degli indagati, risulta essere stata attestata la falsa residenza nel comune di Calatabiano mentre, in dieci dei casi di istanti provenienti da uno stato estero, è stata invece falsamente dichiarata la permanenza da almeno un decennio nel territorio nazionale italiano.

Singolare, inoltre, la “dimenticanza” da parte di un beneficiario dell’annotazione di sofferti provvedimenti cautelari, trovandosi egli stesso agli arresti domiciliari per reati in materia di droga oppure, analogamente, della detenzione in carcere sofferta da un figlio che, in uno dei casi, aveva agevolato la commissione di reati a beneficio di un’organizzazione criminale di tipo mafioso.

Nella loro globalità le singole fruizioni delle somme di denaro, al momento della verifica da parte dei Carabinieri, hanno causato un danno all’erario di circa 350mila euro.

L’attività, inoltre, rientra nel continuo monitoraggio dell’Arma sull’indebita percezione di reddito di cittadinanza che, purtroppo, ha spesso disatteso le reali intenzioni del legislatore di intervenire a favore della popolazione più bisognosa. Le numerose operazioni condotte dai Carabinieri in ambito provinciale, anche in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania, hanno consentito negli ultimi 12 mesi di acquisire elementi indiziari sul conto di oltre 200 persone che, con false attestazioni, hanno indebitamente beneficiato delle somme di denaro pubblico loro destinate per un ammontare complessivo di circa 1.500.000 euro.


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