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Liquidazione gratuito patrocinio e arretrato, via libera ai tavoli di confronto proposti dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania

La denuncia del Coa: gli Avvocati attendono fino a 3 anni il pagamento dei loro compensi per il patrocinio a spese delle Stato espletato in favore dei meno abbienti

Dopo diverse richieste, incontri e un costante dialogo è arrivato, con una comunicazione ufficiale, il via libera del Presidente del Tribunale di Catania, Francesco Mannino all’istituzione di tavoli di confronto sulle modalità di ammissione e sui tempi di liquidazione dei compensi del patrocinio a spese dello Stato, nel civile e nel penale, e anche di monitoraggio dell’arretrato.

L’inizio dei lavori è previsto dopo la pausa feriale; i “tavoli” saranno composti da due Magistrati, due Avvocati e due Dirigenti amministrativi. Rosario Pizzino, presidente Consiglio Ordine Avvocati (Coa) di Catania parla di “una buona notizia, frutto dell’impegno del Consiglio in questi mesi, con un dialogo fitto con il presidente del Tribunale: un tavolo paritario Magistrati, Avvocati e Dirigenti amministrativi per dare risposte ai problemi delle Colleghe e dei Colleghi che fanno il loro dovere a tutela delle persone meno abbienti con il patrocinio a spese dello Stato ma che vedono liquidate le loro parcelle con ritardi inaccettabili: anche fino a tre anni dopo aver prestato la loro attività professionale per difendere l’assistito.”

Positiva per il Presidente del Coa, anche l’istituzione di tavoli di confronto, sempre paritari, per monitorare lo stato dell’arte dello smaltimento dell’arretrato e la riduzione dei tempi dei processi, e per le modalità di redazione e razionalizzazione degli atti processuali.

La stagione del confronto si consolida – conclude Pizzino – ed è anche il frutto del lavoro di questi anni del Consiglio che si è fatto portavoce delle iniziative e proposte di tutto il Foro ma anche della disponibilità al dialogo dei vertici del Tribunale. Ora è il momento di trovare soluzioni ai problemi dell’Avvocatura e in primis dei cittadini e della macchina giudiziaria etnea”.

 


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