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Rubano all’ex Cara di Mineo: 3 arresti e due denunce

Nell’ambito delle attività preventive dei reati contro il patrimonio i Carabinieri della Stazione di Mineo, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, hanno proceduto all’arresto di tre uomini di Caltagirone di 30, 41 e 43 anni, a loro già noti per le loro pregresse vicende giudiziarie, perché ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso, nonché denunciato altri due caltagironesi di 47 e 51 anni per acquisto di cose di sospetta provenienza, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.

E’ accaduto a seguito dell’occasionale transito di un Carabiniere della locale Stazione che, a bordo della propria autovettura privata, mentre si trovava nelle vicinanze del “Residence degli aranci”, l’ex centro di accoglienza per immigrati di Mineo, ha notato una utilitaria ed alcune persone che si trovavano in quel momento all’interno del perimetro della struttura.

Il militare ha subito avvisato la centrale operativa della Compagnia di Palagonia per richiedere rinforzi e bloccare la zona. Nel frattempo, un altro carabiniere, anch’egli allertato e intervenuto con la propria auto, ha individuato il veicolo segnalato con tre persone a bordo, che aveva già lasciato il CARA e si stava dirigendo sulla SS 417.

Quest’ultimo pertanto, in attesa dell’arrivo della gazzella del Radiomobile, ha deciso di seguire in modo discreto l’auto con i tre soggetti, comunicandone la posizione ai colleghi che non hanno, infatti, tardato ad arrivare.

Il pedinamento è proseguito fino a quando l’auto ha lasciato la SS 417, imboccando una stradina di campagna diretta a un casolare isolato. Giunti sul posto, i tre occupanti del veicolo sono stati raggiunti da altre due persone già presenti nell’area, alle quali hanno consegnato alcune tubazioni in rame scaricate dall’auto. Queste ultime le hanno poi nascoste in una buca nel terreno, coprendole con dei rami per occultarle.
L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha permesso di bloccare le vie di fuga, circondando l’area e impedendo ai soggetti coinvolti di dileguarsi. I militari sono quindi riusciti a fermare i cinque individui – i tre a bordo del veicolo, che stavano cercando di allontanarsi, e i due complici rimasti nei pressi del casolare – procedendo alla loro immediata identificazione.
Gli accertamenti successivi hanno permesso di stabilire che il materiale ceduto ai due acquirenti consisteva in tranci di grondaie in rame, per un peso complessivo di alcune decine di chilogrammi, asportati poco prima dalle abitazioni del CARA di Mineo. Il bottino era stato rivenduto per una somma di circa 60 euro, ma il danno strutturale causato alle abitazioni saccheggiate ammonta, invece, in alcune migliaia di euro.
I due acquirenti, risultati essere i proprietari del casolare dove era avvenuto lo scambio, hanno dichiarato di non essere a conoscenza della provenienza furtiva del materiale, sostenendo di essersi fidati delle rassicurazioni fornite dai venditori. Tuttavia, sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di acquisto di cose di sospetta provenienza, anche in considerazione dell’evidente sproporzione tra il valore effettivo del rame e la somma irrisoria corrisposta.

I tre soggetti provenienti da Caltagirone, invece, sono stati arrestati in flagranza per furto aggravato in concorso, con il provvedimento che è stato successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.


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