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SIMLA e Università di Catania a supporto di un’azione congiunta di studio delle cause e mezzi dei decessi in Ucraina

“Mettiamo a disposizione i nostri laboratori per eseguire gratuitamente a scopi umanitari esami sulle vittime del conflitto e fornire supporto scientifico ai fini della valutazione della sussistenza di eventuali crimini di guerra”

Grande partecipazione per la prima edizione dell’International Forensic Symposium, che si è svolto il 28 e 29 ottobre, all’Auditorium dell’ex Chiesa della Purità (via Santa Maddalena 39), dal tema “The Archaeology and Anthropology of Forensic Human Remains” organizzato dal professore Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina Legale dell’Università di Catania, col patrocinio della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA). Per due giorni Catania è diventata la capitale europea del dialogo e del confronto tra alcuni dei più rilevanti esperti di medicina legale, antropologia e archeologia forense.

E proprio per tenere fede allo spirito scientifico che travalica i confini territoriali e i conflitti in corso, i professori Cristoforo Pomara e Francesco Introna hanno voluto ribadire la grande disponibilità esistente tra gli scienziati per supportare eventualmente la Corte di Giustizia che dovrà poi valutare la presenza di crimini di guerra nel corso del conflitto in Ucraina. “Le indagini antropologico forensi e medico legali per stabilire la natura e la causa dei decessi dei soggetti civili e militari – spiegano i professori – saranno decisive ai fini della valutazione di responsabilità di crimine di guerra”.

Un percorso complicato che richiederà anni di studio e quindi professionalità adeguate che dovranno essere impiegate nell’analisi dei cadaveri o dei resti umani. “A questo proposito ci facciamo portavoce – sottolineano il direttore e il presidente – di un’iniziativa di partnership con i team europei di antropologi forensi impegnati negli scavi delle fosse comuni offrendo la disponibilità a eseguire gratuitamente le indagini e la diagnostica di istopatologia forense e di genetica forense nei laboratori già attivi sul territorio nazionale al fine di garantire un supporto scientifico di qualità”.

Una proposta che nasce dall’impulso di solidarietà da parte degli specialisti medico legali nei confronti di un momento particolarmente critico che coinvolge tutti gli Stati europei. “La ricerca della verità non può essere sacrificata da necessità di tipo economico e siamo convinti – concludono i professori – che la rete dei servizi a livello europeo possa dare un’efficace ed efficiente risposta in tempi rapidi a quelli che sono i quesiti che animano gli studi di questi giorni e di questi mesi sulle fosse comuni in Ucraina”.

Si tratta un ulteriore tassello che vede SIMLA impegnata sul fronte del supporto ai colleghi che operano in Ucraina. I professionisti della Società Scientifica sono esperti in “identificazione personale da resti scheletrici e cadaveri decomposti, con autonoma esperienza nella gestione di disastri di massa, già coinvolti in teatri di guerra (identificazione cadaveri di fosse comuni in Kosovo) e sarebbero pronti – sottolinea il professore Introna – a intervenire in Ucraina quale supporto tecnico alle Forze della Sanità militare sulla base di disposizioni del Parlamento Ue”.

Proprio nell’ottica della condivisione di pratiche e di esperienze, il simposio ha ospitato alcuni tra i più importanti esperti a livello internazionale. Tra i relatori ospiti si è registrato un grande interesse, dato il profilo di estrema attualità, per la dottoressa Rebeca Iglesias Domínguez dell’Università di San Sebastián, archeologa forense che ha partecipato a una missione di accertamento dei fatti in Ucraina tra il 20 maggio e il 2 giugno 2022, in collaborazione con il team di esperti della Commissione Internazionale per le Persone Scomparse, ICMP Ucraina. Presenti, tra gli altri, anche la professoressa Cristina Cattaneo, dell’Università di Milano, che si è occupata di una rassegna sull’antropologia forense, tra presente, passato e futuro, il professore Rimantas Jankauskas, dell’Università di Vilnius, che illustrerà il suo approfondito lavoro sull’identificazione forense dei soldati sovietici e nazionalsocialisti negli scenari di guerra e il professore Nicholas Márquez-Grant, dell’Università di Cranfield, esperto di fosse comuni franchiste nel periodo della Guerra civile spagnola. Ha partecipato agli incontri anche il dott. Dario Piombino-Mascali, visiting professor presso il dipartimento etneo e attualmente docente all’Università di Vilnius, considerato come uno dei massimi esperti mondiali di studio delle mummie umane di epoca preistorica e storica.

Le riflessioni conclusive sono state affidate ai Professori Cristoforo Pomara e Francesco Introna che hanno condotto il dibattito finale per collocare in un’adeguata cornice i molteplici stimoli rilasciati e consolidare questo fecondo dialogo multidisciplinare e internazionale.


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