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Trecastagni, Ruben Micieli e Oleksandra Fedosova, due virtuosi alla ricerca dell’identità europea.

Il Trecastagni International Music Festival 2022 ospiterà il noto pianista siciliano e l’acclamata violinista ucraina

Metti una sera due artisti internazionali, un luogo unico sull’Etna dove lo sguardo si perde nell’infinito e un cielo trapuntato di stelle a fare da sfondo e il gioco è fatto. Anche questo è il Trecastagni International Music Festival, diretto dal M° Carmelo Pappalardo, che venerdì 5 agosto alle ore 20.30, nel suggestivo cortile en plein air della Chiesa Madre di San Nicola (via Arciprete Domenico Torrisi, n°1), vedrà la partecipazione di due nomi di grande richiamo del panorama europeo. Il primo è un ragusano doc, allievo di Aquiles Delle Vigne, vincitore di numerose competizioni come il “Franz Liszt” Piano Competition di Weimar e il premio “Leopold Bellan” di Parigi, che si è esibito in molti teatri europei e asiatici sia come solista sia in orchestra; l’altra è nata in Ucraina e dopo gli studi a Kiev e la laurea a Monaco, si è perfezionata con Alexander Sitkovetsky alla Zurich High School for Arts. Vincitrice di diversi concorsi internazionali, si è anche esibita con importanti musicisti in Europa, Cina e Stati Uniti dove ha suonato con numerose orchestre sinfoniche e da camera. Stiamo parlando del pianista Ruben Micieli e della violinista Oleksandra Fedosova, i quali affronteranno per la prima volta insieme un programma che spazierà tra varie epoche. “I diversi percorsi musicali – spiega la violinista – daranno vita a una serata ricca di emozioni in un gioco di suoni e colori. Oltre alle più celebri Sonate di Mozart e Brahms, eseguiremo anche la meno nota “Posthume” di Ravel, i brani del compositore estone Arvo Päart, “Spiegel im Spiegel” e “Fratres”, e lo “Slavonic capriccio” del musicista ucraino Lev Kolodub. Per noi la musica non ha confini e anzi è un’occasione d’incontro speciale fra culture, soprattutto in un momento socio-politico così delicato fra la Russia e l’Ucraina dove molte persone stanno perdendo la vita. Credo sia importante far conoscere il suono e l’anima ucraina per divulgare nel mondo la nostra cultura e la nostra identità. Non vediamo l’ora di condividere con il pubblico questa straordinaria esperienza”.

Fedosova e Micieli si sono incontrati per la prima volta qualche tempo fa a Zurigo dove la violinista ucraina vive e dove il virtuoso siciliano era andato per partecipare a una maratona sugli Études op.25 di Chopin, in quel momento si sono ripromessi di suonare insieme. L’occasione si è ora presentata per il Festival di Trecastagni nel quale seguiranno più che una linea strettamente cronologica, un percorso costruito attorno al virtuosismo. “Come diceva Horowitz – sottolinea Micieli – si deve trovare sempre un equilibrio fra ciò che interessa eseguire a noi musicisti e ciò che piace al pubblico e farlo in una rassegna come questa, che riserva molta attenzione alla musica da camera, è qualcosa di unico”. Il concerto inizierà con la Sonata per violino in Mi minore K.304 di Wolfgang Amadeus Mozart: “La particolare drammaticità dettata dalla tonalità minore e la perfezione strutturale – continua il virtuoso – ne fanno un capolavoro di rara bellezza. Si racconta che il compositore austriaco l’avesse dedicata alla madre scomparsa ed è forse per questo che all’ascolto restituisce un senso di smarrimento e di solitudine”. Toccherà poi alla Sonata per violino e pianoforte in La minore “Posthume” di Maurice Ravel, composta nell’aprile del 1897, ma eseguita solo nel 1975 per il centenario della nascita. Chiuderà la prima parte del concerto e aprirà la seconda Arvo Päart con Fratres e Spiegel im Spiegel. Il primo è un brano particolarmente virtuoso per violino dedicato a Gidon Kremer, uno dei più grandi violinisti ancora in vita, il secondo invece è espressione del minimalismo in musica che restituisce attraverso due note un’atmosfera sognante in continuità con l’opera di Ravel. Sarà poi la volta di Slavonic capriccio di Lev Mykolajovych Kolodub, compositore e insegnante ucraino scomparso nel 2019 ad ottantanove anni. “Una danza dai rimandi zigani in cui si utilizzano numerosi portamenti – aggiunge Micieli – della quale, con grande emozione, abbiamo utilizzato il manoscritto originale”. Infine, la Sonata n. 3 in Re minore per violino e pianoforte op. 108 di Johannes Brahms dove si può cogliere l’ispirazione da Beethoven e altresì tutto l’amore che il suo autore aveva per i classici e per la struttura tradizionale portata forse a uno dei più alti livelli. Un capolavoro dal punto di vista del contrappunto, delle idee, dei temi utilizzati, sviluppati e ripresi.

Biglietti: Ingresso unico euro 10,00.
Per info e prenotazioni: 349 1046397 – namaect@gmail.com

L’Associazione Nova Academia Musica Aetnensis (Namae) è stata fondata nel 2002 dal Maestro Carmelo Pappalardo, docente di pianoforte all’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania, con un’esperienza trentennale nell’organizzazione concertistica. L’obiettivo della Namae, è da sempre quello di promuovere la musica classica, il suo insegnamento nelle scuole e nei centri periferici valorizzando i musicisti siciliani, senza trascurare la presenza di artisti di qualità provenienti da tutto il mondo. Ogni anno, infatti, si impegna a garantire progetti musicali ed eventi di alto livello a una platea di pubblico sempre più ampia. Nella sua ventennale attività, l’Associazione ha ospitato un gran numero di spettatori e molti interpreti prestigiosi. Dal 2022 oltre al Trecastagni International Music Festival organizza anche il Vineyard Music Festival di Pedara, in collaborazione con l’azienda vitivinicola Mondifeso. Lo storico Festival di Trecastagni, ogni anno propone due settimane di musica in cui si esibiscono i migliori talenti nazionali e internazionale, creando un mix di emozioni e condivisioni all’interno di suggestive location come il largo Abate Ferrara, un anfiteatro dall’acustica naturale perfetta ai piedi della scalinata dell’antichissima Chiesa Madre San Nicola o il cortile panoramico della stessa Chiesa, dal quale si può godere di una vista unica sull’Etna.


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