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Acireale, i domiciliari non bastano per “recuperarlo”: finisce in carcere

Provvedimento restrittivo

Nel pomeriggio del decorso 28 marzo, agenti del Commissariato di Acireale hanno arrestato un uomo di 37 anni, in esecuzione di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria che ha reso esecutiva la condanna irrevocabile per i reati di rapina, lesioni e violenza privata. Si tratta di un Ordine di Esecuzione di pene concorrenti, adottato dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Catania a seguito di sentenze passate in giudicato.

In effetti, l’uomo aveva richiesto l’applicazione di misure alternative alla detenzione, che gli avrebbero permesso di scontare la pena riportata in regime di detenzione domiciliare o di affidamento in prova ai servizi sociali ma, ciononostante non si è mai presentato all’Autorità Giudiziaria alla quale si era rivolto per ottenere i citati benefici.

Si tratta, con ogni evidenza, di una contraddizione che mette in luce il palese rifiuto di ogni regola e di ogni proposito di ravvedimento e di recupero sociale, una situazione rilevata dal Magistrato che ha così rigettato le richieste, emettendo il provvedimento restrittivo che lo ha condotto in carcere, dove il condannato dovrà adesso scontare anni 1, mesi 11 e giorni 22 di reclusione.

Inoltre, il 37enne era anche sottoposto alla misura di prevenzione del DASPO, aggravato dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in occasione degli incontri di calcio della squadra dell’Acireale; quindi, ai poliziotti del Commissariato di Acireale è bastato attendere l’inizio dell’incontro di calcio della squadra casalinga con la Vibonese: al momento della presentazione gli hanno notificato il provvedimento e, dopo le formalità di rito, lo hanno tradotto nella Casa Circondariale Piazza Lanza.


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