In tendenza

Al progetto “Arnold” dell’università di Catania il Taobuk Da Vinci Award Esterni

È stato assegnato per la sezione Innovazione - Emergenza Covid

È stato assegnato al progetto “Arnold” dell’Università di Catania la prima edizione del Taobuk Da Vinci Award per la sezione Innovazione – Emergenza Covid.

Il premio è stato conferito da una commissione di esperti del premio per gli “elementi quali la creatività, la correttezza tecnico-scientifica e l’aderenza al tema” si legge sulla motivazione a firma di Antonella Ferrara (presidente e direttore Artistico Taobuk Festival oltre che presidente della Giuria di Merito 2022) e di Carmen Mortellaro (direttore scientifico Life Sciences Taobuk Festival e presidente del Comitato tecnico-scientifico 2022).

Il progetto “ARNOLD – AI–based full-coveRage AutoNOmous Local uv- Disinfection Robot” è stato sviluppato da un team interdisciplinare costituito dai docenti Giovanni Muscato, Dario Guastella e Stefania Stefani e dai ricercatori Giuseppe Sutera e Stefano Straquadaino e ha messo a punto, in piena emergenza pandemica, un sistema per la disinfezione intelligente, efficace e completamente automatizzata di superfici e oggetti tramite l’impiego di una piattaforma autonoma robotizzata, al fine di minimizzare le probabilità di diffusione di agenti patogeni e, in particolare, il coronavirus Covid-19.

Il progetto, finanziato dal MUR nell’ambito del programma FISR-COVID, è coordinato dal prof. Giovanni Muscato ed è stato realizzato da diversi ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica e del Biometec con la collaborazione del BRIT d’Ateneo.

“L’idea di base è stata quella di integrare sistemi classici per la disinfezione a radiazione ultravioletta su un manipolatore robotico mobile, dotato di avanzati algoritmi di controllo e di Intelligenza Artificiale – spiegano i ricercatori -. In particolare attraverso telecamere tridimensionali viene svolta inizialmente una ricostruzione dell’ambiente che consente di pianificare le traiettorie ottimali minimizzando le zone d’ombra, in particolare nelle zone a maggiore probabilità di contaminazione. La piattaforma è stata collaudata sperimentalmente e sono stati svolti numerosi test per valutare l’efficacia germicida del sistema sviluppato che hanno confermato la validità dell’approccio proposto”.

“La proprietà disinfettante delle sorgenti Uvc è stata saggiata ponendo in prossimità delle stesse, piastre Petri in polistirene trasparente contenenti Tryptic Soy Agar su cui erano stati seminati, nei 30 minuti precedenti il test, diversi microrganismi come Staphylococcus aureus, Acinetobacter baumannii e Candida albicans – aggiungono i ricercatori -. I valori di dosaggio UVC riportati in letteratura per l’abbattimento di questi microorganismi, sono comparabili, se non superiori, a quelli richiesti per l’abbattimento con UVC del SARS-CoV-2. Ciò ci ha permesso di lavorare in sicurezza con agenti patogeni dalle caratteristiche simili a quelle del SARS-CoV-2 in termini di suscettibilità agli UVC, permettendo così la potenziale trasposizione dei risultati sperimentali ottenuti al trattamento di superfici contaminate da particelle virali”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni