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Alla libreria Catania libri la presentazione di “Errori finemente ricercati” di Rubina Mendola e Giulio Scrima

Un libro che è “opera aperta”, sperimentale, ricco di rimandi, contatti e legami con quella "tradizione illustre", letteraria e critica, che lega Petronio, Rabelais, Burton e Sterne, fino a Proust, Flaubert, Manganelli e Arbasino

“Errori finemente ricercati” è il titolo del volume di Rubina Mendola e Giulio Scrima, edito da Edizioni Smasher, che sarà presentato sabato 10 Dicembre a Catania, presso la libreria Catania Libri (viale Regina Margherita) alle 18. Il testo verrà presentato dagli autori, in dialogo diretto col pubblico. L’autrice Rubina Mendola, palermitana e lucchese d’adozione, critico culturale qui al suo secondo romanzo, ha lavorato a quattro mani con l’autore esordiente Giulio Scrima, catanese: il risultato è un libro che è “opera aperta”, sperimentale, ricco di rimandi, contatti e legami con quella «tradizione illustre», letteraria e critica, che lega Petronio, Rabelais, Burton e Sterne, fino a Proust, Flaubert, Manganelli e Arbasino. Tradizione che gli autori intendono raccogliere sotto forma di ‘viva’ eredità culturale da mettere anche in contatto col presente, con i fatti e le debolezze della nostra epoca. La postfazione è curata da Giorgio Villani (critico letterario) autore per Alias, supplemento culturale de Il Manifesto.

La presentazione si svolge alla libreria Catania Libri. L’ingresso è libero e gratuito.

ERRORI FINEMENTE RICERCATI

Qualcuno racconta di aver trovato un manoscritto «onirico e delirante»: grazie a ricordi e «prove» in suo possesso, ricostruite da scartafacci relativi al progetto originario (lettere, diari rubati, conversazioni riportate di seconda mano), costui intende offrire ai posteri il resoconto dell’impresa letteraria dei due autori, Lupio e Tullio. Ignorando la «trama giusta» o il «tema migliore», pare che i due fossero orientati soprattutto dalla tentazione di lavorare a un antiromanzo, in cerca della strada più divertente, rocambolesca e dispersiva possibile per cominciare la loro avventura letteraria. Grazie a una cospicua eredità, hanno potuto rifugiarsi presso una dimora principesca, eleggendola a spazio ideale per la scrittura. Seguaci di una visione elitaria e aristocratica della cultura e della vita, membri di un bizzarro club esclusivo chiamato «Old Jackuse», i due amici, intellettuali decisamente dandy, non hanno però fatto altro che perdersi, fra umorismo e tragedia, sogni, pigrizie, amori, progetti e intenzioni tradite, lungo una corsa senza fine verso il momento e il modo perfetto per scrivere la loro opera: di cui, a quanto sembra, in tanti, e non solo il misterioso narratore, sembrano essersi interessati… Tra elogi della citazione, contesse, chiffon, freaks, valletti e pince-nez, questo romanzo, che mi muove tra commedia e tragedia, sconfina improvvisamente da romanzo epistolare «atipico» – dove mittenti e destinatari sembrano fondersi e confondersi – a metaromanzo. Procrastinando le vicende principali a favore di quelle secondarie, gli eventi fondamentali dell’avventura dei due giovani vengono costantemente ritardati da discussioni e racconti. Partendo dalla diffrazione della trama, da un uso sperimentale della cronologia e secondo modalità circolare, la «storia» che affiora dalla corrispondenza è il pretesto per sviluppare, anche, una ricognizione su cosa siano scrittura e letteratura; e questo pretesto, a sua volta, partecipa con l’intreccio a comporre un romanzo fatto di elenchi, digressioni, diari, confessioni, taccuini-inventari della bêtise contemporanea, definendo un ritratto ironico della nostra epoca. Alla fine, il protagonista sarà la Vita oppure la Letteratura?

Rubina Mendola è nata a Palermo nel 1981. Vive e lavora a Lucca. A Palermo ha conseguito la laurea magistrale in Filosofia e Storia delle Idee: di orientamento analitico, ha dedicato le sue tesi a questioni di filosofia del linguaggio. Si occupa di critica culturale e saggistica, ha scritto per molte riviste online (“Kill Surf City”, “Buttanissima Sicilia”, “Rapporto Confidenziale”, “Linkiesta”, “Live Sicilia”) e per quotidiani nazionali (“Il Foglio”, “La Tribuna di Treviso”, “la Repubblica Palermo”, “La Nazione di Lucca”, “Il Tirreno di Lucca”), occupandosi di costume e società e Kulturkritik. Ha curato alcuni progetti editoriali (tra cui il saggio Balthus, Montecalvello e altri silenzi di G. Giannone, edito da Caracol) e pubblicato contributi critici sulle riviste di alcune case editrici italiane, come FrancoAngeli (Milano), Il Poligrafo (Padova), Mimesis (Venezia). Nel 2021 ha pubblicato per Smasher (casa editrice del circuito NO EAP) il suo romanzo d’esordio, Un’estate come se.

Giulio Scrima è nato a Catania nel 1981 e nella stessa città si è laureato in Scienze Politiche nel 2005. Errori finemente ricercati è la sua prima esperienza in ambito letterario. I suoi principali interessi sono dedicati variabilmente a contenuti di teoria politica e all’uso del linguaggio nella società contemporanea. Tra le sue letture predilette e di formazione, le pagine degli autori “irréguliers” d’oltralpe, quali Céline, La Rochelle, Jouhandeau e quelle di Tomasi di Lampedusa, Malaparte e Flaiano.


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