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Arrestato primario di cardiochirurgia a Catania per corruzione

L'inchiesta in cui sarebbe emersa una condotta corruttiva da parte del professionista riguarda la fornitura di materiale specialistico per cardiochirurgia

Arresti domiciliari con l’accusa di corruzione per Carmelo Mignosa, 61 anni, primario di cardiochirurgia del policlinico di Catania. La misura cautelare richiesta dal sostituto procuratore Fabio Regolo è stata firmata dal gip del tribunale ed eseguita dalla guardia di finanza.

L’inchiesta in cui sarebbe emersa una condotta corruttiva da parte del professionista riguarda la fornitura di materiale specialistico per cardiochirurgia bandito lo scorso mese di marzo dall’azienda ospedaliera policlinico con una base d’asta di 17 milioni oltre le “opzioni di proroga tecnica annuale ed eventuale utilizzo del quinto d’obbligo” per un valore complessivo di 30 milioni di euro.

L’intervento delle fiamme gialle è avvenuto all’inizio del mese di agosto non appena è avvenuta la procedura dell’apertura delle buste con le offerte economiche dei 122 lotti.

Nell’inchiesta figura indagato anche il vice di Mignosa, Rocco Miduri che avrebbe firmato il capitolato tecnico sul quale invece era necessaria per prassi la firma del primario. Mignosa è stato sospeso cautelativamente dal servizio dai vertici dell’azienda Policlinico.

Arrestato e posto ai domiciliari pure Valerio Fabiano, rappresentante legale di una società di prodotti medicali con sede nella provincia etnea, per l’ipotesi di corruzione per l’esercizio delle funzioni o dei poteri conferiti.

Sin dalle prime fasi d’indagine, sono emersi una serie di contatti e incontri del primario Carmelo Mignosa con alcuni imprenditori, tutti interessati all’aggiudicazione di uno o più lotti della predetta gara d’appalto, tra cui Fabiano.

I successivi approfondimenti, eseguiti anche mediante attività tecniche e servizi di osservazione, hanno consentito di ricostruire un quadro indiziario in merito a possibili condotte illecite di corruzione e di turbativa delle procedure di gara; oltre a documentare in tempo reale che, nel corso di un incontro tra Fabiano e Mignosa nell’ufficio di quest’ultimo, l’imprenditore, utilizzando particolari accorgimenti e cautele, ha lasciato una busta contenente denaro contante, poco dopo riposta dal dirigente sanitario nel proprio zaino. Alla luce di questo episodio i finanzieri del nucleo pef di Catania, in coordinamento con il pm hanno effettuato un intervento d’iniziativa.

Al termine di perquisizioni presso il Policlinico e nell’abitazione del primario, all’esito delle quali sono stati rinvenuti duemila euro all’interno della busta recuperata dallo zaino, nonché ulteriori 21.400 euro nell’appartamento. Tali somme, pari a complessivi 23.400 euro, sono state sottoposte a sequestro in quanto ritenute “utilità connesse a precedenti dazioni per i medesimi scopi illeciti”. Mignosa e Fabiano sono stati arrestati in flagranzaper l’ipotesi di corruzione nell’esercizio di funzioni e poteri pubblici a fronte della indebita dazione di denaro.


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