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Caltagirone, il Mpa si riorganizza: Pietro Cracò e Massimo Alparone i commissari del Movimento

Nel corso del suo intervento l’on. Lombardo ha fatto il punto sui temi caldi della politica regionale e in particolare sulle battaglie che il Mpa porta avanti in assemblea regionale e nei comuni

Pietro Cracò e Massimo Alparone sono i nuovi commissari del Mpa per il comune di Caltagirone. Sono stati nominati al termine di un incontro tra gli esponenti del Movimento del comune calatino. Un incontro ricco di spunti e di idee a cui hanno partecipato anche il deputato regionale, on. Giuseppe Lombardo, e il senatore Giuseppe Compagnone. Presenti anche Ivana La Pera, capogruppo Mpa in consiglio comunale, e il consigliere Francesco Caristia già assessore all’ecologia nella giunta Ioppolo.

Nel corso del suo intervento l’on. Lombardo ha fatto il punto sui temi caldi della politica regionale e in particolare sulle battaglie che il Mpa porta avanti in assemblea regionale e nei comuni.

“Il nostro movimento fra poco compirà vent’anni, e fa un certo effetto sentire e vedere come alcuni dei temi principali delle nostre più importanti battaglie si stiano adesso tramutando in realtà. Penso alla fiscalità di vantaggio che, poi, si concretizza nel progetto di Zes unica proposto dal governo nazionale. Penso al Ponte sullo Stretto che, finalmente, dovrebbe concretizzarsi insieme ai grandi investimenti in ferrovie e strade interne. Sulle province c’è stata una battuta d’arresto nonostante noi abbiamo votato a favore perché si tratta di un’istituzione che manca e gli effetti sono visibili sulle nostre strade e sulle nostre scuole. Anche per questo auspico che si possa arrivare prima possibile, almeno, alle elezioni di secondo grado che chiamerebbero in causa i consiglieri comunali dei comuni delle varie province. Abbiamo dimostrato grande sensibilità per i grandi temi degli enti locali nella nostra attività parlamentare. Penso al fondo “randagismo” che ha portato a Caltagirone 48 mila euro, che è quasi il 30% della spesa che il comune ha affrontato su questo fronte nel 2022. Non dobbiamo dimenticare il fondo Irfis, introdotto dagli autonomisti, che stanzia somme importanti per abbattere gli interessi sulle anticipazioni finanziarie che i nostri produttori agricoli ottengono dagli istituti di credito sui contributi PAC primo e secondo pilastro, e il fondo ‘agrumicoltura’ di 7,5 milioni per dare una boccata di ossigeno a quei produttori agricoli le cui arance di piccolo calibro non posso essere commercializzate nei nostri mercati. Sui consorzi di bonifica abbiamo stanziato 6 milioni di euro per stabilizzare tantissimi padri di famiglia che da 25 anni sono in stato di precariato. Questione sociale: abbiamo fatto una battaglia perché aumentassero le risorse per le terapie individuali rivolte ai bambini autistici, abbiamo voluto l’esenzione del bollo auto per chi si occupa di volontariato. A breve porteremo in aula il disegno di legge sui ‘cargiver’ che necessitano di una propria dignità normativa, giuridica ed economica, anche sotto il profilo di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Per quanto riguarda la sanità: sono state numerose e dure le nostre battaglie per salvaguardare l’ospedale di Caltagirone. Abbiamo previsto in finanziaria l’indennità aggiuntiva per i medici di periferia. Sull’energia abbiamo la grande possibilità fornita dalla nascita delle Comunità energetiche e ci siamo intestati la battaglia dell’azzeramento o quanto meno dell’abbassamento dei costi della bolletta per le fasce meno abbienti”.

Lo stesso Giuseppe Lombardo, poi, ha affrontato la questione Caltagirone e l’organizzazione del Mpa nel comune calatino: “E’ arrivato il momento per questo movimento di dotarsi di una propria struttura organizzativa, che traduca in capacità politica di proposta e di visione la mole di relazioni consolidate e di consensi conseguiti in questi anni: penso al primato ottenuto nella tornata elettorale regionale, nonché alla straordinaria affermazione alle ultime elezioni comunali. Serve una struttura organizzativa anche per tracciare il percorso che deve portare a costruire un’alternativa seria e credibile all’attuale amministrazione comunale i cui fallimenti sono sotto gli occhi di tutti. Lanciamo gli Stati Generali della Buona Amministrazione, in modo da coinvolgere le migliori energie e le migliori risorse che questa splendida Città possiede al fine di disegnare il futuro di Caltagirone facendola uscire dalle tenebre in cui è piombata in questi ultimi anni”.

Pippo Compagnone, invece, si è concentrato sulla crescita del Mpa a Caltagirone negli ultimi anni: “I risultati che abbiamo ottenuto qualche anno fa partendo da zero, quando eravamo veramente marginali, sono stati ottenuti grazie alla capacità di fare squadra. Abbiamo ricostruito il Movimento a Caltagirone, arrivando a proporre un candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative. Frutto del lavoro svolto da tutti con grande umiltà”.

Spazio, poi, ai nuovi commissari di Caltagirone.

Pietro Cracò: “L’amministrazione Roccuzzo è ritenuta fallimentare dalla città. Una città che non ha avuto risposte e che è in serie difficoltà economiche. Il Mpa non è contro questa amministrazione, ma è contro la disinformazione ed è a sostegno del Sindaco se, quest’ultimo, è pronto a lavorare per la città. Dobbiamo essere un’opposizione costruttiva, dobbiamo lavorare per poter, fra due anni, indicare il nome del futuro sindaco della città”.

Massimo Alparone: “Gli ultimi mesi hanno dimostrato chi sono le persone che tengono al Mpa e chi, invece, lo ha usato per ottenere rendite di posizione. Voglio ricordare come nel periodo peggiore, nel 2016, siamo riusciti a Caltagirone ad ottenere 3 consiglieri comunali e anche la presidenza del consiglio. Però dobbiamo essere anche obiettivi e critici e per superare i nostri limiti, dobbiamo organizzarci come partito”.

Anche i consiglieri La Pera e Caristia hanno espresso “un giudizio negativo sull’attuale amministrazione della città di Caltagirone, confermando la coesione del gruppo consiliare del Movimento sui grandi temi che interessano la città calatina”.


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