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Catania, al Monk jazz club le storie raccontate attraverso le note di Rita Marcotulli

Venerdì 2 e sabato 3 dicembre (doppio live per ciascuna giornata alle 19 ed alle 21.30) il palco del club di via Scuto è tutto della pianista Rita Marcotulli artista rispettata per il suo stile di suono unico e la capacità di improvvisare

Ancora un grande nome della musica afro-americana passa dal Monk Jazz Club di Catania, diretto artisticamente dal pianista e trombettista Dino Rubino. Venerdì 2 e sabato 3 dicembre (doppio live per ciascuna giornata alle 19 ed alle 21.30) il palco del club di via Scuto è tutto della pianista Rita Marcotulli artista rispettata per il suo stile di suono unico e la capacità di improvvisare.

“La musica è un modo di raccontare storie, emozioni, esperienze che fanno parte della vita. Un processo creativo che matura con il tempo” sostiene l’artista romana i cui quattro concerti di piano solo al Monk Jazz Club avranno il mood di raccontare storie attraverso le note, un viaggio immaginario che sin ispira alla vita di tutti i giorni, alla natura dalle esperienze, alla musica dei diversi colori del mondo.

La sua fonte di ispirazione è vasta e include anche influenze dal mondo dalla musica brasiliana, africana e indiana.

Composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento con una buona parte di improvvisazione. Un omaggio al cinema e ad autori popolari italiani come Domenico Modugno e Pino Daniele. Un programma musicale che può variare secondo la sensibilità della 63enne pianista e compositrice romana.

Dopo la formazione musicale al Conservatorio di Santa Cecilia, la Marcotulli ha cominciato a suonare all’interno di piccoli gruppi negli anni Settanta per poi collaborare con svariati artisti internazionali del calibro di Jon Christensen, Palle Danielsson, Peter Erskine, Joe Lovano, Pat Metheny, Enrico Rava, Kenny Wheeler, Norma Winstone, Dewey Redman solo per citarne alcuni. Nel 1987 viene votata Miglior nuovo talento dalla rivista “Musica Jazz”.

Nel 1989 entra nel gruppo di Billy Cobham con il quale si esibisce in tutto il mondo. Nel 1992 entra nel gruppo di Dewey Redman con il quale suona per 15 anni in Europa e Sud America. Poi si trasferisce in Svezia, collaborando con diversi musicisti nord europei.

Tornata in Italia collabora fra gli altri con Ambrogio Sparagna e Pino Daniele. Nel 1996 accompagna Pat Metheny a Sanremo. Nel 2010 firma la colonna sonora del fortunato film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo grazie al quale vince, nello stesso anno, il Ciak d’oro e il Nastro d’argento alla migliore colonna sonora, e l’anno dopo il David di Donatello per il miglior musicista (prima donna in assoluto a vincerlo) e il Premio Top Jazz 2011 come miglior artista del jazz italiano secondo la rivista Musica Jazz.

Nel 2019 il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella le consegna il premio onorario come Ufficiale della Repubblica e ancora nel 2019 la riceve nomination come membro della Accademia Reale di Svezia.


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