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Catania, ancora due aggressioni agli agenti penitenziari del carcere di piazza Lanza

In entrambi i casi, l’Agente di Polizia preposto alla Sezione è stato aggredito per futili motivi con schiaffi e pugni da detenuti di origine siciliana, con problematiche di carattere psichiatrico

“È ancora nella Casa circondariale Piazza Lanza di Catania che si sono consumate nelle ultime ore assurde violenze contro appartenenti alla Polizia Penitenziaria in servizio”: lo denuncia Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che riferisce quanto accaduto ieri nella struttura detentiva: “Ieri a piazza Lanza si sono registrate altre due aggressioni: la prima intorno alle 10 al Reparto Isolamento, e la seconda alle 14 circa al Reparto Nicito. In entrambi i casi, l’Agente di Polizia preposto alla Sezione è stato aggredito per futili motivi con schiaffi e pugni da detenuti di origine siciliana, con problematiche di carattere psichiatrico, già autori in precedenza di analoghi episodi. I colleghi hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari”.

“Alla luce di questo ennesimo grave episodio”, prosegue Pennisi, “il Sappe ritiene estremamente urgente e non più rinviabile la rivisitazione della legge 81/2014 che, in modo a dir poco superficiale, ha decretato la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, riversando in tal modo nelle normali sezioni detentive la stragrande maggioranza dei detenuti malati di mente atteso che le strutture”Rems”,previste per accogliere questi soggetti, sono assolutamente insufficienti. (32 in tutta Italia, 2 sole in Sicilia). La Polizia Penitenziaria non può continuare a pagare sulla propria pelle per gli errori della politica. Non ci interessa chi ha sbagliato: ci interessa che si ponga rimedio a questo scempio. Abbiamo molta fiducia in questo governo che ha in tante occasioni manifestato vicinanza alle forze di polizia. Bene! Allora aiutate concretamente la Polizia Penitenziaria a uscire da questo buio tunnel. Siamo alla follia, adesso siamo arrivati al punto che i detenuti picchiano gli Agenti e sfasciano letteralmente le carceri se non vengono assecondate le loro richieste, specie quando sono assurde e senza senso. Il senso di impunità ed abbandono delle carceri è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione. Chi di dovere tenga in considerazione le criticità delle carceri della Nazione, dove mi sembra evidente sussistano problemi nella catena di comando e in cui evidentemente non si è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta. Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria. Al Capo del DAP Giovanni Russo, da mesi, stiamo chiedendo – senza avere alcun riscontro! – di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza”.


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