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Catania, Da Zō “Memorie del fuoco”, il racconto straordinario di vulcani e persone

Le memorie comporranno una trilogia, tre capitoli tra loro collegati che incroceranno i linguaggi della divulgazione scientifica, del cinema e del teatro, con la contaminazione tra punti di osservazione e registri narrativi differenti

Giovedì 20 aprile, a partire dalle 17.30, Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, ospita una giornata di riflessione scientifica e culturale allo stesso tempo – fra talk, proiezioni, teatro e arte – sul tema dei vulcani, dove l’Etna è ovviamente al centro della trama. “Memorie del fuoco – Racconti di un vulcano” è un evento che vede la sinergia fra Zō Centro Culture Contemporanee e il Catania Film Fest, il festival diretto da Cateno Piazza, Laura Luchetti e Emanuele Rauco e prodotto dall’associazione culturale “Alfiere Productions” di Daniele Urciuolo. L’evento è promosso con il patrocinio dell’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana.

“Memorie del fuoco” è un racconto di vulcani e di persone che intrecciando con essi le proprie vite, hanno saputo offrirne un racconto straordinario. L’Etna è al centro della trama, è il filo conduttore. La sua rappresentazione sarà diversa da quella abituale, dalle descrizioni da cartolina, da narrazioni e immaginari dominanti. Seguiremo le tracce dei protagonisti di queste memorie per scrutare il vero volto del vulcano, per riconoscere il significato profondo della sua presenza, dell’energia che ci trasmette, dell’unicità che ci regala.

Le memorie comporranno una trilogia, tre capitoli tra loro collegati che incroceranno i linguaggi della divulgazione scientifica, del cinema e del teatro, con la contaminazione tra punti di osservazione e registri narrativi differenti.

Si inizia alle 17.30 con la prima memoria: i poeti del fuoco, attraverso il talk “Il racconto dei vulcani tra scienza, arte e divulgazione”. Come si costruisce il racconto di un vulcano? In quanti modi se ne può descrivere la potenza, il mistero, la violenta bellezza? Con quali parole parlarne, con quali sguardi osservarli? Interverranno Marco Viccaro, presidente dell’Associazione italiana Vulcanologia; Stefano Branca, direttore Osservatorio etneo INGV; Salvatore Caffo, dirigente dell’Ente Parco dell’Etna; Orazio Consoli, guida dell’Etna.

Alle 19.30 si passa alla seconda memoria: Il fuoco, gli uomini, gli dei, con la proiezione del docufilm “Dove vanno i vecchi dèi che il mondo ignora?” di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone, un affascinante oggetto audiovisivo, tra documentario, film sperimentale e lavoro scientifico. Realizzato sull’Etna da due registi siciliani, Giuseppe Spina e Giulia Mazzone, fondatori del network internazionale di cinema artistico Nomadica, è stato presentato in concorso all’ultima edizione del Torino Film Fest.

Alle 21 spazio al teatro con “Haroun” di Ezio Abbate, con lo stesso Abbate e Marcello Rimi in scena. Si tratta di uno studio iniziale per uno spettacolo su Haroun Tazieff, personaggio quasi leggendario della vulcanologia del passato, che lo scrittore francese Jean Cocteau definì “poeta del fuoco”. Durante un’eruzione dell’Etna, mentre la lava li circonda, due uomini si raccontano e raccontano la Montagna di fuoco.

Alle 21.30 si chiude con la terza memoria: il fuoco dell’amore attraverso la proiezione di “Fire of love” di Sara Dosa, un documentario dedicato a una coppia di vulcanologi francesi, Katia Conrad e Maurice Krafft, all’avventura estrema della loro vita da “cacciatori di vulcani”. Immagini di magnetica bellezza, abilmente montate dalla regista Sara Dosa, danno vita a un’esperienza visiva indimenticabile. Finalista agli Oscar 2023. Presentazione di Stefania Rimini, docente di Cinema, fotografia e televisione all’Università degli studi di Catania.

Per tutta la durata dell’evento sarà in esposizione Omaggio all’Etna, opere di Salvatore Bonaiuto.


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