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Catania, discarica a cielo aperto in via Fiorentino, gli studenti di Giurisprudenza chiedono aiuto: “situazione drammatica”

La discarica è quotidianamente alimentata da una vasta "utenza" che, a scapito della salute e del decoro del quartiere, continua a rifiutare con prepotenza la cultura del riciclo e della sostenibilità green

“Da mesi viviamo una situazione drammatica: via Fiorentino, adiacente al Polo Didattico G. Virlinzi di via Roccaromana, è diventata una discarica a cielo aperto”. È la denuncia che arriva dall’associazione studentesca GiurisprudenzAttiva – Nike, che si fa portavoce degli studenti di giurisprudenza dell’università di Catania.

La discarica è quotidianamente alimentata da una vasta “utenza” che, a scapito della salute e del decoro del quartiere, continua a rifiutare con prepotenza la cultura del riciclo e della sostenibilità green.

“Una cultura consapevole del riciclo è il primo passo per attuare un sistema di economia circolare – affermano gli studenti – dove ogni scarto rappresenti una preziosa risorsa, e non una grave minaccia alla condizione sanitaria e sociale di tutto il circondario. Ogni sera tanti cittadini in autovettura collocano – in via Fiorentino – mobili, materassi usati e qualsivoglia tipologia di rifiuto invadendo gli spazi riservati alle auto e costituendo alle volte anche barriera architettonica per i fruitori degli spazi. L’asfalto impregnato dai residui oltre a rappresentare un grave rischio biologico e sanitario sia in relazione alle acque sia in relazione al suolo; costituisce una minaccia alla vivibilità del nostro Polo, che per tanti di noi equivale a una “seconda casa”. Inoltre, il richiamo per insetti e parassiti e la conseguente loro presenza è disagevole per tutti i locali annessi a tale discarica, ponendo a rischio igienico-sanitario le attività commerciali (in particolare modo gli esercizi che somministrano alimenti e bevande)”.

Poche e chiare le richieste degli studenti: “l’installazione di telecamere nell’area in questione, per individuare i responsabili, auspicando un esito favorevole della funzione sanzionatoria”. Necessarie, inoltre, la bonifica della strada e la creazione di “una linea diretta con la società appaltatrice del servizio di raccolta dei rifiuti, Gema, che le consenta di adoperarsi qualora, ve ne fosse l’urgenza, e di dimostrarsi vicina alle esigenze del sociale”.


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