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Catania, i Carabinieri dialogano con i più giovani

Dopo gli incontri di gennaio su prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo, ancora un evento di notevole spessore educativo ha visto interagire con successo Carabinieri e alunni delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di I grado

Nell’ambito della propria attività di contrasto alla criminalità della città, i Carabinieri non si limitano alle sole azioni repressive, ma adottano contestualmente anche un “approccio preventivo” per colpire la realtà criminale, attraverso conferenze nelle scuole sulla “Cultura della Legalità”. Un progetto, quello degli incontri negli istituti scolastici in cui i militari salgono in cattedra ed illustrano ai ragazzi tematiche d’interesse, promosso in campo nazionale dall’Arma, per contribuire a sviluppare nei giovani una coscienza civica, quale strumento fondamentale per combattere dalla base e in “maniera avanzata” i vari fenomeni delinquenziali, che si alimentano attraverso anche la connivenza di parte della società.

I Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante, coadiuvati da militari del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi, dagli uomini della Sezione Investigativa Scientifica e del Nucleo Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale di Catania, hanno quindi incontrato 500 studenti della scuola media “Quirino Maiorana” del Capoluogo etneo, trasmettendo loro i valori che da più di 200 anni caratterizzano la “Benemerita” e rinsaldando allo stesso tempo quel sentimento di vicinanza e di dialogo con i più giovani.   

Dopo gli incontri di gennaio su prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo, ancora un evento di notevole spessore educativo ha visto interagire con successo Carabinieri e alunni delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di I grado.

Momento particolarmente avvincente è stato quello che ha visto come protagoniste le dimostrazioni pratiche tenute rispettivamente dal personale del Nucleo Cinofili, del Nucleo Artificieri Antisabotaggio e della Sezione Investigazione Scientifica del Comando Provinciale di Catania, che, allestendo tre postazioni, hanno suscitato un vivo interesse nei ragazzi, i quali, guidati dai loro docenti, hanno seguito con grande attenzione e partecipazione le spiegazioni offerte loro dai militari. Impossibile indicare il reparto che ha incuriosito in misura maggiore le classi. “Athos”, il pastore tedesco dei cinofili, veterano nella ricerca di armi ed esplosivi, ha impressionato per la “professionalità” profusa nell’addestramento e nello svolgimento del suo delicato “lavoro”, ma ha anche entusiasmato tutti i presenti per il rapporto d’affetto condiviso con il suo conduttore e per la disponibilità al gioco e alle carezze elargite dai ragazzi.

Molto interessante anche la presenza degli artificieri che hanno illustrato con chiarezza la loro attività mostrando le attrezzature indossate in missione e spiegando il funzionamento del modernissimo robot artificiere radiocomandato che consente, a debita distanza, in condizioni di sicurezza per l’operatore, di effettuare le necessarie analisi sul potenziale oggetto esplodente individuato e, quindi, di procedere al suo disinnesco mediante un potente getto d’acqua “sparato” dal cannoncino del robot. Facile immaginare, poi, la curiosità suscitata dal Reparto di Investigazioni Scientifiche tra giovani spettatori di serie televisive di investigazione di grande successo come “CSI: Crime Scene Investigation”. Affascinati dalle indagini dattiloscopiche e dagli effetti “magici” del Luminol, la sostanza chimica usata per rilevare tracce biologiche invisibili ad occhio nudo, i ragazzi hanno indossato tute e dispositivi di protezione normalmente utilizzati sulla scena del crimine e, per qualche minuto, hanno immaginato di essere impegnati nella soluzione di un complicato “cold case”.

La scuola, tra i suoi molteplici obiettivi, ha anche quello di accendere passioni, di aiutare i giovani a scoprire la propria vocazione e chissà se qualcuno dei ragazzi presenti non abbia trovato, proprio nell’evento, uno stimolo da sviluppare in futuro. Intanto, grazie alla capacità di relazionarsi e dialogare anche con gli interlocutori più giovani espressa dall’Arma dei Carabinieri, nonché all’interesse e alla preparazione degli alunni, l’interazione positiva tra Arma e Scuola si consolida come strumento, presso le future generazioni, di promozione del valore delle Istituzioni, del senso di responsabilità e di appartenenza ad una società fondata sul rispetto di diritti e doveri, sui principi di libertà, democrazia e partecipazione attiva. 


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