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Catania, inchiesta sul rimpatrio di orfani ucraini: indagata una tutrice

La donna è anche indagata per estorsione e tentata estorsione: secondo l'accusa avrebbe chiesto dei soldi a famiglie italiane per agevolare l'arrivo di ragazzi ucraini in Italia o per la loro adozione

La polizia postale di Catania ha eseguito delle perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura sul rimpatrio in Ucraina, contro la loro volontà, di minorenni che erano in affido a famiglie siciliane.

Il decreto è stato eseguito nei confronti della tutrice di alcuni bambini, Yulia Donnichenko, indagata per violenza privata e minacce, aggravati secondo l’accusa dal fatto di essere stati commessi in danno di minorenni orfani e con abuso dei poteri connessi alla funzione di tutrice. La donna è anche indagata per estorsione e tentata estorsione: secondo l’accusa avrebbe chiesto dei soldi a famiglie italiane per agevolare l’arrivo di ragazzi ucraini in Italia o per la loro adozione.

L’inchiesta della procura, come ricostruisce il Fatto Quotidiano, riguarda al momento circa 150 minorenni arrivati in Italia da orfanotrofi ucraini alla ricerca di una famiglia e di un posto al sicuro dalla guerra, con alcuni dei “genitori affidatari” che speravano di poterli adottare. Lo scorso luglio, il tutore – nominato dal console ucraino – ha disposto il loro rientro in patria per motivi di studio. Alcune famiglie si sono opposte e molti giovani hanno detto di voler restare in Italia “per paura della guerra e della morte“. Il tribunale di Catania però non ne ha voluto sapere e ha stabilito che non c’è “interesse legittimo” da parte delle famiglie che hanno ricevuto gli orfani ucraini in affido. A quel punto, è stata la procura di Catania a intervenire e fare ricorso al tribunale civile. I pm hanno chiesto e ottenuto la nomina di un curatore speciale e bloccato, almeno per ora, il rientro dei bambini in Ucraina.

“L’indagine in corso a Catania sui minori rimpatriati, contro la loro volontà, negli orfanotrofi ucraini, togliendoli alle famiglie italiane affidatarie getta una luce inquietante sulle modalità con cui il governo di Kiev tratta gli orfani ucraini” lo dice la parlamentare europea Francesca Donato, vice presidente nazionale della Democrazia Cristiana.

“Dall’indagine della Procura di Catania – continua Donato – emerge una tendenza a considerare i minori come una specie di merce utilizzata per fini che sembrano tutt’altro che umanitari. In ogni caso mi sembra veramente folle rimandare dei bambini sotto le bombe”.

La deputata europea nota che “non c’è solo il caso di Catania, ma anche nel resto del territorio nazionale ed anche in altri paesi come la Polonia vengono ripetutamente segnalati da organizzazioni come Save the Children arbitrari rimpatri di orfani da parte delle autorità ucraine. A luglio anche l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, ha invitato gli Stati a sospendere i rimpatri forzati dei minori, segnalando il rimpatrio come un potenziale rischio per bambini e bambini, a questo punto è indispensabile che nel rispetto delle indagini della magistratura il ministro Tajani e la ministra Roccella chiedano chiarimenti al governo di Kiev su questi rimpatri forzati. Questi bambini non sono pacchi che possono andare avanti e indietro dall’Ucraina”conclude l’eurodeputata”.


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