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Catania, licenziamenti stabilimento Pfizer: le reazioni della politica

Il Pd chiede un incontro tra azienda e sindacati al Mise

L’Unione Provinciale Catania del Partito Democratico manifesta vicinanza e piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori dello stabilimento Pfizer di Catania che giorno 4 marzo sciopereranno per il loro diritto al lavoro minacciato dalle decisioni assunte dalla multinazionale americana, colosso farmaceutico in piena espansione.

“È inaccettabile – dichiara Giovanna Monaco, responsabile politiche del Lavoro Pd Unione Provinciale Catania – la decisione dell’azienda di depotenziare la produzione dello stabilimento etneo ed il preannunciato esubero di circa 130 lavoratori, a cui si sommano il mancato rinnovo del contratto a 50 dipendenti Ramstad ed il congelamento di altre 50 posizioni lavorative. Ancora una volta le scelte aziendali mettono a repentaglio il lavoro di donne ed uomini, le loro famiglie ed il futuro della nostra città”.

Il Pd chiede che l’azienda faccia un passo indietro, non solo cancellando i licenziamenti, ma anche prospettando e mettendo in atto uno sviluppo produttivo per la sede catanese.

“È questo il momento in cui convogliare le forze e le proposte soprattutto dopo un periodo drammatico come quello vissuto. – continua Monaco – Il Partito Democratico fa appello all’ammistrazione comunale di Catania, al governo regionale e al governo nazionale, affinché sollecitino la Pfizer ad un incontro al Mise insieme alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, per giungere al ritiro dei licenziamenti e, al contempo, per intavolare la discussione sul futuro della Pfizer e dell’industria farmaceutica catanese che rappresenta un distretto industriale forte, qualificato e di grande prospettiva”.

“Nonostante i miliardi e miliardi di euro incassati con i vaccini, Pfizer ha deciso di licenziare 130 lavoratori catanesi. Intollerabile l’atteggiamento della multinazionale, l’Italia gli ha versato veri e propri pezzi del nostro PIL, e invece di investire in ricerca e produzione nel nostro Paese, decidono di lasciare a casa 13 padri e madri di famiglia e, addirittura, con comportamenti antisindacali”.

E’ quanto dichiara la deputata regionale Angela Foti di Attiva Sicilia in merito alla notizia che lo stabilimento Pfizer del capoluogo etneo ha presentato un piano di esubero per 130 unità.

“Chiedo al ministro del Lavoro Andrea Orlando di convocare urgentemente un tavolo con l’azienda per affrontare immediatamente quella che sarebbe una ecatombe occupazionale – conclude Foti – Ci piacerebbe che al tavolo partecipasse anche il ministro della Sanità così per ricordare a questi signori quanto hanno incassato in questi anni dai contribuenti italiani”.

“Il governo, nella persona del ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, venga a riferire in aula sulla notizia di questi giorni dell’ennesimo licenziamento collettivo, questa volta perpetrato dalla Pfizer a Catania. Parliamo della stessa Pfizer che si è arricchita nell’ultimo anno fatturando ben 42 miliardi di dollari solo per la produzione dei vaccini”, lo ha detto oggi in aula alla Camera la deputata del gruppo Misto Simona Suriano.

“Questa azienda ha ben pensato di disinvestire sul nostro territorio licenziando, con un semplice Messaggino Whatsapp, oltre duecento lavoratori in un territorio già depresso, già desertificato. Più di duecento persone che vedono sacrificato tutto il loro impegno, tutta la loro vita dall’oggi al domani. Addirittura è stato offerto – solo ad alcuni dipendenti in possesso di requisiti specifici – il trasferimento nella sede di Ascoli Piceno, come se un lavoratore dall’oggi al domani può trasferire la propria famiglia, la propria vita in un’altra regione. Quindi chiedo che venga a riferire il ministro Giorgetti su qual è la politica industriale di questo governo. Se la politica di questo esecutivo è far fallire tutto il tessuto imprenditoriale italiano lo venga a dire in aula mettendoci la faccia. Siamo di fronte all’ennesimo licenziamento da parte di una multinazionale a cui si sono stesi tappeti rossi e che adesso lascia il deserto intorno”, ha concluso Suriano.


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