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Catania, “L’Italia a due velocità: le prospettive per la Sicilia”: conclusa la due giorni delle Acli siciliane

Si è conclusa la due giorni Acli Sicilia dal titolo “Giovani, disparità di genere e sviluppo economico. Presente e futuro della Sicilia”

Si è conclusa la due giorni Acli Sicilia dal titolo “Giovani, disparità di genere e sviluppo economico. Presente e futuro della Sicilia”, che si è svolta a Catania al Camplus.

Negli incontri organizzati dalle Acli siciliane sono stati tre i temi trattati: i Giovani e il loro impegno civile con il volontariato, il ruolo delle Donne nella società di oggi ed, infine, le prospettive di sviluppo economico della Sicilia.

L’ultimo incontro dal titolo “L’Italia a due velocità: le prospettive per la Sicilia” è stato dedicato alla condizione socio-economica dell’Isola, alle sue criticità e alle sue debolezza, ma anche alle speranze. Diseguaglianze tra nord e sud, autonomia differenziata, fuga di cervelli e poca attrattività: sono stati questi i focus su cui i relatori presenti hanno discusso.

Dopo i saluti istituzionali di Agata Aiello (Pres. Acli Sicilia), Ignazio Maugeri (Presidente Acli Catania), di Sebastiano Anastasi (Presidente del Consiglio Comunale di Catania) e di Gaetano Galvagno (Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana) si è aperto il dibattito che ha visto la questione dell’autonomia differenziata fil rouge dell’intero incontro.

“Il cuore della questione siciliana sta tutto qui – afferma Maurizio Caserta (Ordinario di Economia Politica Unict) –: dove comincia la responsabilità dei siciliani del loro stato di ritardo nello sviluppo? Quali deficit deve coprire la comunità nazionale ed europea? Occorre una nuova stagione di cittadinanza attiva che superi il vecchio paradigma rivendicazionista e trovi un nuovo equilibrio in cui le responsabilità individuali e collettive non vengano più nascoste”.

Per Ida Nicotra (Ordinario di Diritto Costituzionale Unict) “il regionalismo delle differenze deve essere realizzato nel segno della leale collaborazione all’interno dei principi di unità della Repubblica e solidarietà territoriale, al fine di tutelare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili in qualunque parte del territorio nazionale”.

Per Santino Scirè (Presidente Fondazione Achille Grandi) “Oggi è un’occasione per mettere a fuoco i temi di attualità politica nell’agenda sociale del Paese ed in particolare la riflessione sull’autonomia differenziata. Occorre ragionare su un piano di autonomia differenziata che non penalizzi le regioni del Mezzogiorno in modo che il divario nord-sud non si accentui, in un momento in cui ci si sta concentrando su come utilizzare al meglio le risorse del PNRR”.

Stefano Parisi (Presidente Nazionale Caf Acli) ha così commentato: “rimbocchiamoci le maniche, proviamo ad essere i controllori del sistema pretendono che i nostri diritti vengano rispettati, che i servizi vengano erogati nel modo corretto e con i livelli essenziali previsti. Non si può parlare di autonomia differenziata se prima non si livella il punto di partenza: la Sicilia ha bisogno di attenzioni particolari, da parte dei siciliani in primo luogo”.

Per Rosario Cavallo (Segretario Nazionale Fap Acli): “Una due giorni importante per il confronto su temi che ci riguardano da vicino, giovani, donne e situazione economica siciliana. Solo così facendo, con il confronto e il dibattito, può essere possibile agire affinché il futuro delle nuove generazioni sia migliore del presente”. 

Un Paese a due velocità, a due velocità su tutto: su occupazione, sviluppo, istruzione, infrastrutture, servizi, natalità” afferma la presidente Acli Sicilia Agata Aiello. “Il divario tra Nord e Sud è il grande problema del nostro Paese. Una condizione in apparenza insormontabile, a causa della quale l’Italia è una nazione che non riesce a crescere come dovrebbe. Il Mezzogiorno e il Nord Italia sono realtà talmente lontane tra loro che risulta persino difficile individuare esigenze comuni a tutto il territorio italiano. Questa condizione – conclude Aiello – potrebbe essere accentuata dall’introduzione della legge sull’autonomia differenziata, con la quale, molto probabilmente, se resta tale, si andrà ad aumentare l’ampliamento del gap già esistente fra le regioni del Nord e del Sud d’Italia compromettendo il patto di solidarietà e di unità nazionale a cui la nostra democrazia e la nostra Costituzione è ancorata”.

A conclusione dei lavori Emiliano Manfredonia (Presidente Nazionale Acli): “Le Acli nazionali hanno portato avanti studi e approfondimenti che hanno purtroppo confermato dati difficili da leggere e accettare. Siamo qui per ragionare con il mondo politico su cosa si possa fare per i giovani e soprattutto per colmare le disparità di genere esistenti. Complimenti alle Acli siciliane che si impegnano ogni giorno nella società”.

L’incontro è stato moderato dalla giornalista La Sicilia Laura Distefano.


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