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Catania, sentenza Corte dei Conti, Barbagallo: “Pd e Bianco mai così distanti”

Per il segretario dem, il pronunciamento della Corte dei Conti "non ci dà un’ulteriore spinta"

Le sentenze non si commentano, si eseguono. Nella mia storia politica non ho mai commentato una sentenza. Quanto a Bianco, la cronaca degli ultimi mesi è chiarissima: mai il Pd e Bianco sono stati così distanti”. A dirlo è il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, a margine della direzione regionale del Pd Sicilia, in corso a Palermo, parlando con i giornalisti in merito al pronunciamento della sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei conti della Sicilia, che ieri ha dichiarato Enzo Bianco incandidabile per i prossimi dieci anni e imposto il divieto per lo stesso periodo a ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di enti pubblici.

Per il segretario dem, il pronunciamento della Corte dei Conti “non ci dà un’ulteriore spinta – ha evidenziato –. Abbiamo sempre detto che costruivamo una coalizione che marcasse in maniera evidente l’alternativa rispetto alle logiche di potere che hanno contraddistinto la gestione a Catania negli ultimi anni. Non credo che servisse mettere fuori gioco qualcuno per dare più forza al nostro progetto”, ha proseguito.

“Credo che dobbiamo continuare a provarci a partire dalle elezioni provinciali che sono sullo sfondo. Ormai il quadro delle amministrative si è definito. Ci sono un buon numero di comuni dove il Pd, il M5s, la Sinistra e i Verdi guidano una coalizione: nei capoluoghi di Catania e Siracusa e in alcune città importanti come Piazza Armerina e Biancavilla, Modica. Certamente ora la coalizione ha più respiro rispetto al passato. Poi certamente l’ambizione è anche di esportarla alle elezioni provinciali. La nostra sensazione è che si voterà presto e sarà un banco di prova importante e significativo” ha detto ancora.

È ancora possibile fidarsi del M5s dopo la rottura dell’alleanza alle ultime elezioni regionali? “Ci dobbiamo provare per battere questa destra”. Così, ancora, il segretario regionale del Partito Democratico, parlando con i giornalisti. “La sponda principale resta sempre il rapporto con il M5s – ha aggiunto -, il campo progressista su cui abbiamo dei temi anche in Sicilia che sono comune denominatore: l’ambiente, la lotta per le diseguaglianze, il salario minimo e il tema dei diritti”.

Il presidente Schifani è in perfetta continuità con il governo Musumeci, caratterizzandosi innanzitutto per questo imbarazzante immobilismo parlamentare. Il silenzio dell’Ars negli ultimi mesi non ha precedenti nella storia. Non si sa più quando viene convocata l’Aula, di cosa si parlerà, insomma è veramente un’offesa alla storia e al prestigio dell’Assemblea”.  A dirlo è ancora il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, a margine della direzione regionale del Pd Sicilia, in corso a Palermo. “Ci sono una serie di riforme indifferibili che sembrano non riguardare il centrodestra che resta immobile – ha proseguito -. Penso alla doppia preferenza di genere, al ddl sulla parità salariale, al tema dei rifiuti, quello dei servizi pubblici essenziali, al riforma del turismo, a quella dei forestali e dei consorzi di bonifica. Insomma – ha concluso – c’è un fermo su tutto e per Schifani è assolutamente normale”.

“Il presidente Schifani è in perfetta continuità con il governo Musumeci, caratterizzandosi innanzitutto per questo imbarazzante immobilismo parlamentare. Il silenzio dell’Ars negli ultimi mesi non ha precedenti nella storia. Non si sa più quando viene convocata l’Aula, di cosa si parlerà, insomma è veramente un’offesa alla storia e al prestigio dell’Assemblea. Ci sono una serie di riforme indifferibili che sembrano non riguardare il centrodestra che resta immobile – ha aggiunto -. Penso alla doppia preferenza di genere, al ddl sulla parità salariale, al tema dei rifiuti, quello dei servizi pubblici essenziali, al riforma del turismo, a quella dei forestali e dei consorzi di bonifica. Insomma c’è un fermo su tutto e per Schifani è assolutamente normale”.

“Siamo molto preoccupati per il nuovo codice degli appalti. Più volte abbiamo ribadito che è un favore alla criminalità organizzata perché fare affidamenti senza gara per importi così consistenti, in una terra che ha mille rischi di permeabilità, è un rischio elevatissimo” ha detto ancora il segretario.


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