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Chiama il 118 per un malore, ma in casa i Carabinieri trovano armi e droga: denunciato

Nonostante la concitazione degli eventi, non però è sfuggita all’occhio attento dei Carabinieri, la presenza di una custodia rigida per armi lunghe, collocata su un mobile dell’abitazione

I Carabinieri della Stazione di Militello in Val di Catania hanno denunciato in stato di libertà un 50enne del posto, resosi responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e di munizionamento da guerra nonché per alterazione di armi.

La vicenda trae origine da un intervento dei militari dell’Arma, che sono affluiti nell’abitazione dell’uomo per dare supporto all’accesso del personale sanitario, ai quali era pervenuta una richiesta di soccorso da parte del 50enne, colto da un malore.

Nonostante la concitazione degli eventi, non però è sfuggita all’occhio attento dei Carabinieri, la presenza di una custodia rigida per armi lunghe, collocata su un mobile dell’abitazione. Sono quindi stati avviati gli opportuni approfondimenti, che hanno permesso ai militari di accertare come l’uomo non fosse autorizzato alla detenzione di materiale d’armamento, per cui i Carabinieri hanno dato inizio a una accurata perquisizione all’interno dell’appartamento.

Nel frangente, durante tali operazioni, dentro a un armadio e a un comodino ubicati nella camera da letto, sono state recuperate tre riproduzioni di vecchie pistole ad avancarica a colpo singolo, nonché due fucili e una pistola ad aria compressa.

Ma non è tutto. Sia all’interno di un cassetto della stanza da letto, che dentro di una mobile della cucina, sono stati infatti scoperti anche circa due etti di hascisc, una quarantina di grammi di Marijuana e due bilancini di precisione, oltre ad un bossolo di proiettile che, da un primo rapido riscontro, si accertava essere classificato come munizione da guerra.

E’ stato, quindi, avviato un accertamento – anche di tipo tecnico – per verificare se fossero state apportate modifiche tali da aumentarne il potere offensivo o renderle funzionati. Effettivamente una delle pistole ad avancarica presentava una manomissione al meccanismo di sparo e, pertanto, si è chiesto all’Autorità Giudiziaria di poter effettuare specifici esami balistici per valutarne le capacità offensiva.


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