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Il 5 dicembre sit in di protesta dei 400 lavoratori ODA da settembre senza stipendio

Suona come un ‘autoassoluzione. Lo sforzo non può arrivare solo dai lavoratori”

“La posizione dell’ODA espressa dal commissario Landi suona come un’autoassoluzione, e persino come un autocompiacimento. È vero che l’Opera diocesana deve poter contare su uno sforzo massimo e comune, ma questo non può essere solo quello dei 400 lavoratori, per lo più monoreddito, che non ricevono lo stipendio da settembre”. La pensa così la Funzione Pubblica (FP) Cgil di Catania che per bocca della sua segretaria generale Concetta La Rosa, ha fissato per il 5 dicembre prossimo una nuova data per il sit in di protesta e ha risposto alla nota stampa dell’ODA ricordando tutti i gravi disagi che stanno affrontando i lavoratori. Questi ultimi avevano già fissato una manifestazione per oggi, all ‘ultimo minuto annullata  per maltempo.

La Rosa ha anche fatto appello all’Arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, auspicando “un confronto sereno per poter rassegnare le umane difficolta degli oltre 400 lavoratori, che continuano a dispiegare il loro impegno verso i più fragili, mentre loro stessi vivono situazioni complesse, non riuscendo neppure ad assicurare il mantenimento delle proprie famiglie”.

Nella nota di risposta all’ODA, la segretaria generale della FP Cgil conferma che “c’è di certo una grande verità nelle parole del commissario Landi, ed è quella che nei giorni scorsi i dipendenti hanno ricevuto un comunicato dove venivano informati che anche per questo mese le retribuzioni non sarebbero state pagate, perchè obbligati a pagare una rata della rottamazione ter. E nei mesi precedenti, invece, si trattava di malfunzionamento informatico degli uffici Asp preposti al pagamento dei mandati. Come fa l’ODA a contemperare i diritti dei lavoratori se questi non vengono pagati?”.

La Rosa si chiede poi se nel piano di risanamento dell’ ODA  siano stati considerati i lavoratori con doppi turni, e lo sforzo del personale infermieristico sempre più esiguo a causa degli abbandoni dell’impiego da parte di alcuni lavoratori.

Sulla vicenda del contratto di lavoro, La Rosa sottolinea che “quel contratto i lavoratori lo hanno bocciato eppure è stato modificato ugualmente. La Fp Cgil non ha firmato quel contratto perchè abbassa i salari e le tutele e non riconosce le professionalità. I soggetti che operano in convenzione- accreditamento con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti dei lavoratori. È invece il contratto Aiop sanità privata che restituisce dignità e riconosce le professionalità per chi opera in queste strutture. Sul tema della rappresentanza sindacale i dati andrebbero aggiornati da parte degli uffici Oda, ed in ogni caso la modifica di un contratto di lavoro e/o il pagamento degli stipendi va ben oltre le considerazioni numeriche degli iscritti. Sono aspetti a valenza generale che riguardano tutti e noi lavoriamo guardando a tutti gli operatori, nessuno escluso. Se tutte queste cose appaiono secondarie alla dirigenza dell’ODA, le prospettive di dignità e rispetto per chi vi lavora, appaiono un miraggio e null’altro”.


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