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Il Raggio di Luce ispirato alla Spada di S. Michele Arcangelo è partito settimana scorsa da Capo Passero ed è giunto sull’Etna

L’impresa che Paolo Goglio sta realizzando, infatti, è quella di portare il Raggio di Luce fino a Caponord, estremità settentrionale del continente Europeo, oltre il Circolo Polare Artico

Ieri notte il Raggio di Luce, che Paolo Goglio sta portando da Capo Passero a Caponord, è giunto alla sua terza tappa Siciliana e si è innalzato nel cielo stellato di fronte al cratere di vetta dell’Etna, in località Nicolosi, nei pressi del rifugio Sapienza.

L’emozione del momento

È stato un momento di grande, toccante e profonda emozione” racconta Paolo Goglio che sta attraversando l’Europa con il camper. “Ho raggiunto il rifugio Sapienza domenica sera e sono rimasto incantato dalla maestosità dello scenario, da una parte il sole che tramontava, la luna che sorgeva dietro ai crateri e la baia di Catania che accendeva le prime luci della notte. Ho aspettato con trepidazione che giungesse l’oscurità e mi sono posizionato sui parcheggi proprio sotto al cratere di vetta. Dopo aver impostato la mia fotocamera in modalità notturna ho acceso la torcia di profondità con cui sto proiettando nei cieli della Sicilia un Raggio di Luce.”

La sfida

L’impresa che Paolo Goglio sta realizzando, infatti, è quella di portare il Raggio di Luce fino a Caponord, estremità settentrionale del continente Europeo, oltre il Circolo Polare Artico. Ha iniziato il suo viaggio a Capo Passero, di fronte all’isola delle Correnti, ha fatto quindi tappa successiva sul Plemmirio, in provincia di Siracusa e ora ha stazionato sull’Etna, dove ha proiettato il raggio per la terza volta. Il raggio che fende l’oscurità è ispirato alla Spada di Luce di S.Michele Arcangelo, è un simbolo di pace, di amore e di speranza e in un momento difficile e buio per l’umanità vuole collegare, in una immaginaria linea di Luce, i due antipodi del continente.

Il film

Paolo Goglio, di origini Milanesi, sta realizzando un film documentaristico per illustrare il lungo viaggio e sarà intitolato proprio: La linea del raggio di luce. Un’impresa che durerà 6 mesi, necessari per raggiungere Caponord con un itinerario molto ampio che prevede di risalire l’Italia per portare il raggio di luce un pò in tutte le regioni, risalire Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, senza escludere alcuni paesi dell’Est europeo in fase di rientro. Dopo un lungo periodo di fermo produttivo dovuto al lockdown ora il regista ha allestito un camper grazie al prezioso contributo di alcune associazioni, lo ha personalizzato caratterizzandolo con un’impronta femminile e infatti l’ha chiamato Gianna, che in realtà è un nome composto dall’unione di Gianni e Anna, suoi genitori. A completare l’equipaggio c’è anche Leone, un randagino adottato in un canile che, per combinazione, è proprio di origini Siciliane. Il film dovrebbe essere proiettato in anteprima al Salone del Camper di Parma, la più importante fiera nazionale del settore plein-air.


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