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“Italia Viva Catania è spaccata in due”, la nota dell’ex vice coordinatore provinciale Carmelo Finocchiaro

Inoltre dichiara che la partecipazione democratica è stata di quasi il 60% degli aventi diritto al voto nella provincia di Catania, nonostante la sua fosse una candidatura unica insieme a quella di Giuliano Mulè alla città Metropolitana di Catania

Ad essere stata eletta Presidente del provinciale di Italia Viva è stata Giusy Infantino, donna senza storia nel partito, imposta dai tavoli palermitani mentre Giuliano Mulè è stato eletto Presidente di Italia Viva per la città metropolitana di Catania. Arrivano le prime dichiarazioni da parte della base storica del partito e che non hanno sostenuto la candidatura di Infantino.

Carmelo Finocchiaro, ex vicecoordinatore provinciale, dichiara: “Infantino ha spaccato Italia Viva Catania con il 52% dei voti, risultando una figura divisiva e non unitaria, mentre Mulè ha preso solo il 59% dei voti di una base ristrettissima. Questo è un chiaro fallimento perché Italia Viva Catania risulta spaccata in due e gli iscritti al partito non hanno accettato questi eletti imposti dall’alto e senza alcun riconoscimento degli iscritti dell’intero territorio provinciale. A maggior ragione che l’Infantino ha ottenuto il 45% dei consensi nel piccolo paesino di Mineo”

A questo proposito, si espresso anche David Bonaventura, iscritto dalla prima ora al Partito di Matteo Renzi, coordinatore del Comitato Crescita Catania: “Siamo delusi per il fatto che a Catania non ci sia stato dibattito politico. Questa situazione è frutto di una politica congelata ed è per questo motivo che Italia Viva a Catania non esiste. Sicuramente per non dare fastidio a qualcuno degli attori locali della scena politica, su questo chiediamo un chiarimento ai vertici nazionali. Vorremmo tanto intraprendere iniziative di crescita per far evolvere il partito, ma secondo i fatti attuali questo congresso si è concluso senza nessuna reale novità. Questo accade perchè le scelte della guida del partito, sia a livello comunale che provinciale, sono state verticistiche. E’ una triste considerazione perché la città avrebbe bisogno di politica vera e non di un clientelismo vario. Siamo schiavi di una lobby e in questo modo non si può fare politica, purtroppo a Catania la parentesi congressuale è stata un’ulteriore occasione persa.”

Risponde a tono anche Antonella Morabito, Membro dimissionario coordinamento uscente: “Se l’attuale coordinamento si aspettava un risultato plebiscitario è rimasto deluso perché, a causa della sua inerzia politica, neanche nel comune di Mineo, dove risiedono i concittadini di Infantino, l’hanno votata in maniera plebiscitaria, pur essendo candidata unica. Situazione davvero preoccupante per il futuro del partito. ” “A cui reagiremo” conclude Finocchiaro “chiedendo che l’Infantino e Mulè presentino immediatamente le dimissioni per ridare al partito la giusta e necessaria spinta per essere protagonisti della politica nella provincia di Catania. Nel frattempo noi intanto annunciamo che nei prossimi giorni sarà convocata un assemblea del Comitato Italia Viva Crescita Catania.


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