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L’università di Catania in 8 Partenariati estesi selezionati dal Mur sull’azione “dalla ricerca all’impresa”

Solo 14 progetti su 24 hanno superato la valutazione tecnico-scientifica. Il finanziamento complessivo ammonta a 1,61 miliardi di euro

Sono 14 i grandi “Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base” che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha selezionato, su 24 proposte, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede un investimento complessivo di 1,61 miliardi di euro.

Un finanziamento destinato alla realizzazione di progetti di ricerca di base mirati a rafforzare le filiere della ricerca a livello nazionale e a promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali.

Un ruolo importante lo ricoprirà proprio l’Università di Catania che è inserita in ben 8 dei 14 grandi Partenariati estesi che hanno superato la valutazione tecnico-scientifica.

I partenariati sono mirati all’inclusione tra pubblico e privato nell’area della ricerca fondamentale, un modello di collaborazione che può portare nuove soluzioni, permettere di passare direttamente dalla ricerca di base all’utilizzo dei suoi risultati e creare una nuova generazione di ricercatori-inventori.

Al tempo stesso i partenariati, grazie ai fondi del Pnrr, rappresentano un’opportunità importante anche per i giovani ricercatori visto che è prevista nei prossimi tre anni l’assunzione di un rilevante numero di ricercatori e dottorandi in ciascuno degli otto progetti in cui l’ateneo catanese è componente del partenariato.

Ecco i Partenariati estesi selezionati in cui è presente l’Università di Catania: Future Artificial Intelligence Research per la tematica Intelligenza artificiale; National Quantum Science and Technology Institute per la tematica Scienze e tecnologie quantistiche; Changes per la tematica Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività; Heal Italia per la tematica Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione; Growing Resilient, INclusive and Sustainable per la tematica Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori; ON Foods – Research and innovation network on food and nutrition Sustainability, Safety and Security – Working ON Foods per la tematica Modelli per un’alimentazione sostenibile; One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases per la tematica Malattie infettive emergenti; RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART per la tematica Telecomunicazioni del futuro.

Questo ultimo risultato rappresenta l’ennesima testimonianza di una eccellente affermazione dell’Università di Catania in relazione alla capacità di attrazione fondi su progetti di ricerca competitivi – spiega il prof. Salvatore Baglio, delegato alla Ricerca dell’ateneo catanese -. Ritengo si tratti di un risultato di eccellenza per il nostro ateneo a testimonianza della qualità e della quantità del lavoro svolto nel coordinamento delle diverse azioni, nel finalizzare gli impegni dei colleghi e nella identificazione delle partnership strategiche e soprattutto del valore scientifico dei nostri ricercatori. Come delegato alla ricerca, sono particolarmente grato ai colleghi tutti che hanno portato avanti il duro lavoro di scrittura delle 11 proposte progettuali alle quali ha partecipato il nostro ateneo con un coinvolgimento di tutti i dipartimenti e di un numero ingente di nostri colleghi”.

Sono particolarmente orgoglioso dei risultati ottenuti dal nostro ateneo nella capacità di scrivere progetti di ricerca vincenti che consentiranno ai nostri ricercatori di continuare a dimostrare la loro eccellenza sempre un passo avanti nella ricerca scientifica – aggiunge il rettore Francesco Priolo -. Il controvalore economico di tutti questi progetti e del sistema di rete pubblico-privato che si attivano rappresentano una risorsa di entità estremamente rilevante per il nostro ateneo che ci impegneremo a mettere a frutto nella migliore maniera possibile. Mi piace sottolineare come questi ultimi risultati diano ulteriore risalto alle azioni di coordinamento messe in campo dalla Regione Siciliana tra le quattro università siciliane che collaborano in azioni del Pnrr quali l’ecosistema dell’innovazione Samothrace (capofila l’Università di Catania), il progetto Piano Operativo Salute – Traiettoria 4 (capofila l’Università di Messina) ed il partenariato esteso Heal Italia (capofila l’Università di Palermo)”.


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