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Minori: Sicilia quarta regione in Italia per reati contro bambini e ragazzi

Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi)

Il numero dei reati commessi in danno di minori in Italia nel 2021 segna uno sconfortante record, superando per la prima volta quota 6mila. Tra questi sono 564 quelli commessi nella Regione Sicilia, in calo rispetto al 2020, -16%: di questi, 233 maltrattamenti (-26% dal 2020) e 76 violenze sessuali (+12% dal 2020), queste ultime all’80% su bambine e ragazze (61).

A livello nazionale, lo sconfortante dato totale dei reati su minori è stato di 6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze e alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione centrale Polizia criminale sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre). Il documento è stato presentato oggi nella sede del Coni a Roma per focalizzare l’attenzione sullo sport, che rappresenta allo stesso tempo un ambito da monitorare, un luogo decisivo nelle attività di prevenzione degli abusi e un importante strumento di empowerment femminile.

Guardando alle altre regioni italiane, la Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di crimini contro minori 1175 nel 2021. A seguire nelle altre regioni italiane i reati sono stati 787 in Emilia-Romagna, 571 in Lazio, 488 in Veneto. E ancora 427 in Piemonte, 405 in Toscana, 359 in Campania, 253 in Puglia, 186 in Liguria, 170 in Calabria, 163 in Trentino-Alto Adige, 156 in Sardegna, 152 in Friuli-Venezia Giulia, 114 nelle Marche, 102 in Umbria, 99 in Abruzzo, 47 in Basilicata, 18 in Molise, 9 in Valle d’Aosta.

Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (aumentata in un anno del 41%) e violenza sessuale (rispettivamente 88% e 87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).

Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.

“Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime“, ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della Direzione entrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza.

Per Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes “è fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi. Tuttavia, dobbiamo anche concentrare il nostro impegno su informazione e sensibilizzazione, perché, non dobbiamo dimenticarlo, le radici della violenza di genere rimangono soprattutto culturali. In questo Terre des Hommes c’è e ci sarà, in un lavoro di squadra con le Forze di polizia, il mondo della scuola e dello sport, con gli ospedali e un network sempre più ampio di associazioni e enti locali”.

Ancora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del Servizio interforze. Il dato totale mostra un aumento nel tempo di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.


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