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Musica e architettura, il Monk porta il jazz alla storica Legatoria Prampolini

Il 21 maggio il jazz club etneo, per la serie di incontri curati da Vincenzo Giusti e Nello Toscano, organizza nella storica libreria di Catania il concerto “Radici”, omaggio in chiave jazz della grande tradizione musicale partenopea e siciliana, con la cantante Elisa Nocita, il chitarrista Maurizio Diara e lo stesso Toscano al contrabbasso

Domenica 21 maggio, alle 19.30, per la serie di incontri “Musica e architettura”, il Monk Jazz Club di Catania incontra la Legatoria Prampolini, storica libreria della città etnea, e presentano l’evento musicale “Radici” che vede sul palco la cantante Elisa Nocita insieme con il chitarrista Maurizio Diara e il contrabbassista Nello Toscano.

I tre musicisti renderanno omaggio alla grande tradizione musicale partenopea e siciliana attraverso una rilettura originale che pur nel rispetto della tradizione mette in evidenza sonorità e ambientazioni appartenenti al jazz europeo. Quindi non una rilettura iconografica ma un riposizionamento delle proprie radici in un contesto più ampio e moderno.

Il progetto “Musica e architettura” – a cura di Nello Toscano e Vincenzo Giusti – si concentra sul rapporto che si stabilisce tra musica e spazio attraverso eventi in cui si sperimenta la sinergia espressiva prodotta dall’incontro della musica con luoghi carichi di valori evocativi. Per il 2023 si è scelto di realizzare concerti in ambiti e realtà che rappresentano la storia della cultura nel territorio catanese.

Il primo progetto vede incontrarsi il Monk con un’importante istituzione culturale catanese: la Libreria Romeo Prampolini. Fondata nel 1894 nel centro storico della città, al 333 di via Vittorio Emanuele II, la libreria è stata testimone della vivace vita intellettuale di Catania, alimentata dalla straordinaria fioritura letteraria di fine ‘800 e inizi ‘900: tra i personaggi ospitati, che diedero vita a una sorta di cenacolo letterario, vi furono, solo per citare solo i nomi dei più celebri, Giovanni Verga, Luigi Capuana e Federico De Roberto.

Nel secondo dopoguerra la Prampolini ha potuto vantare la presenza di altri importanti esponenti della cultura come Vitaliano Brancati, Giuseppe Villaroel ed Ercole Patti, distinguendosi in particolare come libreria antiquaria con cataloghi rinomati tra i bibliofili.

La recente crisi delle librerie ha colpito anche la Prampolini che è andata in decadenza ma, dopo un periodo di chiusura, le sorelle Maria Carmela e Angelica Sciacca nel 2019 l’hanno rilevata restituendole il ruolo centrale nella cultura locale che aveva sempre rivestito. La riapertura della libreria è stata realizzata con l’obiettivo di recuperare l’atmosfera e i caratteri della sede storica, dall’insegna agli arredi originali; allo stesso tempo però si è voluto rinnovare il luogo con un progetto di restyling ispirato a principi di sostenibilità che ha restituito visibilità e dignità alla struttura e che accompagna la fantasia e l’immaginazione innescate dalla lettura con arredi zoomorfi e luci come costellazioni.


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