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“Noi non lo dicevamo ai genitori e sapevamo reagire”: polemiche sulle parole di Trantino al Consiglio sulla sicurezza

Lo dichiarano la segretaria provinciale del Partito Democratico, Maria Grazia Leone, e la segretaria provinciale del Giovani Democratici, Aurora Caggegi

“Sembrano i frame di un film stile ‘Volevo i pantaloni’ o il più recente ‘C’è ancora domani’, invece è la registrazione del consiglio comunale di Catania, di ieri. Il protagonista non è un attore, ma il sindaco Trantino che nel bel mezzo di una seduta in cui si parla di legalità, sicurezza e fatti legati allo stupro avvenuto alla villa Bellini viene fuori con una lezione sui figli, su come si stava meglio quando si stava peggio, quando ‘non lo andavamo a dire ai nostri genitori’, quando ‘c’era autonomia di reazione e ci sapevamo comportare’. Col risultato di minimizzare episodi di violenza, molestie e bullismo. Agghiacciante.”

Lo dichiarano la segretaria provinciale del Partito Democratico, Maria Grazia Leone, e la segretaria provinciale del Giovani Democratici, Aurora Caggegi.

“Le parole del sindaco Trantino in una città che occupa i primi posti per casi di codice rosso, in cui si celebrano consigli straordinari sul tema della sicurezza e si affronta il problema allarmante delle baby gang, a pochi giorni dalla giornata internazionale della donna, confermano la distanza siderale tra il centrodestra di governo e la realtà.- proseguono Leone e Caggegi – Sarebbe più opportuno invitare le donne a denunciare e invitare i figli e le figlie a parlare coi genitori, con gli insegnanti, con gli amici, con gli educatori, a parlare, a raccontare, a cercare sempre confronto e aiuto”.

“Senza improvvisare pedagogia da anni trenta, senza invocare i tempi in cui i ‘maschi’ se la sbrigavano da soli. Ché soli non si va da nessuna parte”, concludono.

“Avviare una campagna permanente di sensibilizzazione contro la violenza di genere coinvolgendo anche i commercianti; avviare interlocuzioni con le associazioni attive contro la violenza di genere, creare punti di aiuto e informazione per il contrasto alla violenza sul modello dei così detti “Punti Viola”; farsi promotore con istituti scolastici, Università, scuole di arti marziali o di difesa personale per la promozione di corsi antiaggressione femminile o di “prima difesa femminile” nelle ore di educazione fisica”. E’ quanto chiesto al sindaco di Catania, Enrico Trantino, e all’amministrazione comunale da una mozione che vede Serena Spoto prima firmataria, ma che coinvolge tutte le donne presenti in consiglio comunale.

Una necessità di un cambio di passo in materia di sicurezza che nasce, come si legge nella mozione, dal “recente e gravissimo episodio di violenza sulle donne verificatosi nella città di Catania il 30 gennaio 2023 ha determinato un clima di allarme, aumentando in maniera sensibile la percezione di insicurezza in città”.

In questo senso, si legge ancora nella mozione, “appare opportuno promuovere il contrasto alla violenza di genere con attività specifiche destinate alla popolazione più giovane”.

In particolare il progetto “Punti Viola” citato nella mozione è stato ed è promosso dall’associazione Donnexstrada “tramite la collaborazione con i gestori dei locali commerciali che aderiscono all’iniziativa. Le azioni immediate dal gestore del locale commerciale che aderisce ai “Punti viola” sono quelle di: far entrare la donna dentro al locale se inseguita ed assicurarsi che il pericolo cessi; chiamare le forze dell’ordine; indirizzare, ove occorre, la vittima alla Casa Sociale delle Donne più vicina (a Catania ne è stata creata una in via Plebiscito); indirizzare la vittima all’ospedale nei paraggi per accertamenti in caso ci sia stata una violenza sessuale”.


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