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“Nuovi confini”, venerdì 14 luglio, per Catania Summer Fest, Giuseppe Pambieri mette in scena Pirandello, dall’arte alla vita vera e viceversa

Spettacolo teatrale di Giuseppe Argirò dove l'attore lombardo mette in scena un racconto in chiave ironica del poliedrico universo del drammaturgo agrigentino

Torna il teatro a “Nuovi confini”, la rassegna di classica, teatro e jazz, diretta artisticamente per la parte teatrale da Giovanni Anfuso e per la parte musicale da Nello Toscano, organizzata dal Comune di Catania – Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Algos-Monk Jazz Club e la Compagnia Produzioni Raffaello ed inserita nel più ampio cartellone del “Catania Summer Fest”. Venerdì 14 luglio, alle 21, sul prestigioso palco catanese sarà Giuseppe Pambieri il protagonista assoluto con “Centomila, uno, nessuno. La curiosa storia di Luigi Pirandello”, spettacolo scritto e diretto da Giuseppe Argirò il quale mette in scena un affascinante ritratto dell’uomo del Novecento, un racconto in chiave ironica del poliedrico universo del drammaturgo agrigentino, evocato nei suoi aspetti meno conosciuti.
«Si tratta di un reading con ampi brani a memoria tratti dalle opere di Pirandello – dichiara l’attore lombardo -. Dall’arte alla vita vera e viceversa, per raccontare le sfumature psicologiche, le occasioni reali dell’sipirazione artistica, in un percorso inedito che restituisce personaggi in carne e ossa, poi trasformati in fantasmi e proiezioni della fantasia del genio pirandelliano».

Un viaggio ironico e appassionato nel multiforme universo dello scrittore siciliano, un ritratto inedito disegnato attraverso le figure più significative della sua vita, le sue opere, il suo pensiero; una riflessione scanzonata e umoristica sull’uomo del Novecento, a cui solo la scena può dare voce. Lo spettacolo, affidato alle profonde risonanze di Giuseppe Pambieri, racconta gli aspetti meno conosciuti dell’esistenza di Pirandello: dal rapporto con la domestica Maria Stella che nutrì l’immaginazione religiosa dell’autore e il suo magico mondo popolare, tanto da guadagnarsi una citazione nella prefazione dei “Sei personaggi”, alla figura del precettore, custode del suo apprendistato culturale, dai tumultuosi anni giovanili e dal rapporto conflittuale con il padre al soggiorno tedesco e agli amori, specchio di un immaginario erotico ossessivo e di una personalità complessa e tormentata.

La drammaturgia rivela l’uomo Pirandello con le parole dei suoi personaggi, attraversando narrativa, poesia e teatro: da “Non si sa come” ai “Sei personaggi in cerca d’autore”, dal “Berretto a sonagli” all’ “Enrico IV”, da “L’uomo dal fiore in bocca” ai “Giganti della montagna”. I temi dell’amore, della follia, della morte, del tragico emergono dall’inconscio dei diversi protagonisti e trovano spazio in una realtà sempre attuale.


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