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Pfizer Catania, Sottosegretario Nesci: “Non è stato richiesto alcun tavolo di intervento a Roma”

Il ministero del Lavoro "non ha ricevuto alcuna comunicazione né richiesta di intervento" sulla vertenza Pfizer di Catania, che resta affidata a un tavolo regionale poichè non ricorrono i requisiti per un tavolo di crisi nazionale

Il ministero del Lavoro “non ha ricevuto alcuna comunicazione né richiesta di intervento” sulla vertenza Pfizer di Catania, che resta affidata a un tavolo regionale poichè non ricorrono i requisiti per un tavolo di crisi nazionale. Lo ha detto, rispondendo a una interpellanza in Aula a Montecitorio, la sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci. “Pfizer – ha aggiunto Nesci – prevede 210 esuberi, 130 dei quali sono dipendenti della multinazionale farmaceutica”.

Lo scorso 7 marzo, presso la sede di Confindustria di Catania non si è riusciti a raggiungere un accordo con i sindacati che hanno lamentato l’assenza da parte della Pfizer di precise informazioni in merito alla questione sollevata. “Il tavolo regionale già attivato presso la medesima Regione potrà dunque essere riconvocato al fine di valutare le possibili soluzioni e i più opportuni strumenti da attivare per gestire positivamente la vicenda”, ha sottolineato Nesci. In realtà, la Regione Siciliana aveva affermato nei giorni scorsi di aver convocato per il prossimo 18 marzo.

Lo stabilimento della Wyeth Lederle S.p.A. di Catania, ha aggiunto Nesci, è specializzato nella produzione di antibiotici parenterali di prima linea per uso ospedaliero, penicillinici e non penicillinici per uso ospedaliero, che attualmente hanno subito un calo di richiesta. “Nel corso degli incontri – ha detto Nesci – il rappresentante dell’Azienda avrebbe precisato che la propria strategia non prevede la dismissione del suddetto stabilimento e che peraltro saranno effettuati investimenti per un intervento di modernizzazione per la ristrutturazione del sito. La vertenza, sino ad oggi, è stata seguita a livello locale sia dalla Prefettura che da Confindustria Catania, ai sensi della Direttiva del Ministro dello sviluppo economico 14 ottobre 2021, che all’art. 1 stabilisce quali sono i requisiti per l’istituzione di un tavolo di crisi a livello nazionale, i quali non ricorrerebbero nel caso di specie. In ogni caso le opportune iniziative per garantire la continuità produttiva e per tutelare al contempo gli attuali livelli occupazionali del sito – conclude Nesci – potranno essere valutate nell’ambito di un nuovo incontro del tavolo di crisi regionale”.

Il 16 febbraio scorso i sindacati avevano chiesto al Mise, con una lettera al vice ministro Alessandra Todde, di farsi promotore di “un urgente tavolo di confronto con Pfizer che afronti il tema delle politiche industriali che questo Gruppo intende prseguire nel nostro Paese”.


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