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Randazzo, morto operaio forestale, la rabbia dei sindacati

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe scivolato a causa di un cedimento del terreno mentre era al lavoro

Un operaio della forestale di 60 anni è morto in contrada ‘Carbonara’ nel territorio di Randazzo. Sul posto i carabinieri della compagnia per accertare le causa del decesso. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, sarebbe scivolato a causa di un cedimento del terreno mentre era al lavoro.

“Esprimiamo rabbia e dolore – affermano i segretari generali di Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uila Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino – piangiamo la vittima, assicuriamo ai familiari ogni sostegno sindacale e legale perché sia fatta piena luce sull’accaduto. E ancora una volta esprimiamo solidarietà a una categoria di lavoratrici e lavoratori troppo spesso penalizzata e offesa per ignoranza o malafede”. “Siamo certi – aggiungono – che le autorità competenti faranno chiarezza in merito all’episodio. Abbiamo oggi un motivo in più per rivendicare sicurezza sul lavoro, spesso negata nella nostra regione da scellerate carenze negli organi incaricati della prevenzione. Al forestale morto a Randazzo intitoleremo idealmente la nostra azione di protesta che da lunedì 24 ci vedrà impegnati con un presidio permanente dinanzi all’Ars per sollecitare rispetto, dignità, certezze, valorizzazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.

Il presidio, convocato prima dell’incidente sul lavoro avvenuto oggi, ha come oggetto il disegno di legge sulla riforma del settore, esitato dalla commissione attività produttive dell’Ars. “Da tempo – scrivono in una nota inviata al governo, ai parlamentari e al presidente della commissione bilancio i segretari dei tre sindacati – proponiamo solo due fasce di garanzia: 151 giornate annue e Tempo determinato, così come condiviso in tante assemblee con i lavoratori e con le amministrazioni comunali della Sicilia”. I tre esponenti sindacali sottolineano “la necessità di una riforma vera per la Sicilia e i siciliani, che metta al centro la tutela del territorio, di un grande piano di forestazione che preveda l’allargamento delle competenze e la progressiva e rapida stabilizzazione dei lavoratori. La lotta ai cambiamenti climatici – affermano – si pratica con atti concreti, programmando un piano di piantumazione degli alberi e stabilizzando il lavoro”.

La morte di Salvatore Franco, operaio della Forestale di 60 anni, scomparso martedì pomeriggio in contrada ‘Carbonara’ a Randazzo, proprio mentre lavorava, ci addolora e ci segnala quanto sia importante tutelare la sicurezza e la prevenzione in qualunque contesto  occupazionale. Lo sottolineano in una nota sindacale, il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà, e il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, Carmelo De Caudo: “Non conosciamo ancora le dinamiche dell’incidente ma ci mettiamo subito a disposizione della famiglia per la tutela legale, mentre alle istituzioni ricordiamo che il lavoro degli operai della Forestale va tutelato al pari di altri profili, verificando per esempio le condizioni dei mezzi utilizzati e degli ambienti in cui operano. Tutto ciò potrà avvenire solo se saranno disponibili organici sufficienti a garantire i controlli. Ricordiamo che il lavoro in agricoltura è tra i più pericolosi; vanno quindi approvate apposite norme che riducano sensibilmente i rischi”.


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