Riposto, l’arciprete Agostino Russo lascia la parrochia di San Pietro. Il saluto del sindaco

“Grande riconoscenza per come si è posto nei confronti della comunità ripostese e per come ha saputo impegnarsi per essa. Ci ha ricordato che esistono dei valori fondamentali che devono guidarci nel nostro agire, che sono poi quelli cristiani”. Lo afferma il sindaco di Riposto Enzo Caragliano che esprime parole di gratitudine all’arciprete Agostino Russo che dal 2006 ad oggi è stato parroco della Basilica parrocchiale San Pietro di Riposto e che, per volontà del Vescovo di Acireale, è stato chiamato ad assumere un prestigioso incarico, quello di Vicario generale della Diocesi di Acireale.

“Tutta la comunità ripostese – rimarca il sindaco Caragliano – gli è grata per l’impegno profuso nell’opera svolta durante questi anni di ministero sacerdotale in mezzo a noi, per il cammino fatto insieme, per i valori umani, sociali e cristiani che ha proposto e che ci guideranno nel nostro percorso futuro. E’ per me motivo di orgoglio potergli confermare, a nome di tutta la collettività che rappresento, i sentimenti di sincera gratitudine e voti augurali per la nuova missione pastorale che va ad intraprendere perchè possa essere lo zelante animatore della fede, perchè il suo ministero sacerdotale possa essere sempre fecondo di bene. Un parroco, don Agostino, sempre attento, scrupoloso nelle sue omelie intense e mai ripetitive. Egli ha saputo esaltare le tradizioni locali e del nostro Santo Patrono in particolare, interagendo con l’amministrazione comunale. Lo stile con cui don Agostino ha portato avanti il suo ministero – rammenta il sindaco – è stato straordinario; la semplicità, la modestia,  la forza di un segno importante del suo servizio pastorale oltre alle opere realizzate in parrocchia. Al dispiacere per la perdita di un faro importante a Riposto, la felicità e l’orgoglio per il nuovo prestigioso incarico conferito dal Vescovo. Al nuovo parroco Marco Catalano, il nostro benvenuto, nella consapevolezza che saprà fare bene, nel solco lasciato da don Agostino, certi che sarà all’altezza del proprio mandato”.