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Si chiude oggi l’era Pubbliservizi, da domani subentra Servizi Città metropolitana di Catania. Salvi lavoratori e affidamenti, ma la Ugl alza la guardia

Nella giornata di sabato tutti i lavoratori, assistiti dai sindacati, hanno firmato le conciliazioni connesse all’intesa sindacale siglata lo scorso 8 maggio, con il nuovo accordo di lavoro per la relativa accettazione delle clausole temporanee indispensabili per consentire il transito di tutte le unità lavorative da Pubbliservizi (che adesso sarà accompagnata verso il fallimento) a Scmc

Si chiude definitivamente oggi la lunga era Pubbliservizi, mentre da domani avrà inizio il nuovo capitolo di Servizi Città metropolitana di Catania. Un passaggio automatico che sancirà la conclusione della vertenza, una tra le più complicate mai vissute nel contesto catanese, che ha interessato 331 lavoratori (tutti salvati) ed il servizio pubblico essenziale offerto dalla partecipata dell’ente metropolitano che, dunque, continuerà così ad essere garantito.
Nella giornata di sabato tutti i lavoratori, assistiti dai sindacati, hanno firmato le conciliazioni connesse all’intesa sindacale siglata lo scorso 8 maggio, con il nuovo accordo di lavoro per la relativa accettazione delle clausole temporanee indispensabili per consentire il transito di tutte le unità lavorative da Pubbliservizi (che adesso sarà accompagnata verso il fallimento) a Scmc.
Nel contempo, nelle ultime settimane Città metropolitana ha predisposto ed approvato, con deliberazioni del commissario ad acta con funzioni di Consiglio metropolitano e del commissario straordinario, i capitolati di affidamento dei servizi che serviranno per la firma del contratto ed inoltre ha trasferito 500 mila euro all’Azienda speciale. Somma che il presidente Balsamo ha utilizzato in buona parte per presentare al Tribunale la proposta, poi accettata, di acquisizione del pacchetto Pubbliservizi, con le rimanenti economie che serviranno per la fase di star-up della società.
“La chiusura di Pubbliservizi è certamente un colpo al cuore per chi ha vissuto una storia aziendale che, nel bene e nel male, ha rappresentato una costola importante per l’ex Provincia, ma non potevamo fare diversamente visto come si erano messe le cose. L’obiettivo era infatti quello di fare in modo di salvaguardare i livelli occupazionali nel complessivo e siamo orgogliosi di esserci riusciti – dichiara il segretario provinciale della Ugl Igiene ambientale Giuseppe D’Amico, che ha seguito la questione insieme al suo vice Uccio Lauricella – Adesso ci prefissiamo l’obiettivo di tenere altissima l’attenzione affinché non vengano ripetuti gli errori del passato ed auspichiamo che questo rinnovato corso possa partire soprattutto nel segno della collaborazione e del dialogo tra dipendenti ed azienda. Su questo punto di vista siamo pronti come Ugl a sederci attorno ad un tavolo di confronto, che ci auguriamo possa essere permanente, per iniziare a discutere a partire da quel piano industriale che da oltre un mese ancora attendiamo di poter leggere. Vogliamo intanto esprimere ancora una volta un grazie ai lavoratori – conclude D’Amico – per aver posto fiducia nella nostra azione sindacale, nonché alle numerose unità lavorative che senza alcun dubbio hanno scelto di essere rappresentati da noi. Ringraziamo, infine, il presidente della nuova Azienda che ci ha messo sin da subito la faccia ed una gran mole di lavoro, ascoltando e dialogando, per portare a termine le procedure di trasferimento del personale e dei beni aziendali, ma anche la squadra sindacale della Digos che ha svolto un eccellente lavoro per il mantenimento della sicurezza di tutti.”
Alle parole del segretario D’Amico si associa anche il segretario territoriale Giovanni Musumeci, che aggiunge: “La paradossale e triste vicenda del fallimento di Pubbliservizi fortunatamente si è chiusa con in maniera indolore, riuscendo ad assicurare servizi alla cittadinanza ed occupazione per i dipendenti. Saremo sempre vigili ed intransigenti rispetto alla gestione di Scmc perché non si ripeta un film già visto. Allo stesso tempo speriamo che la magistratura possa individuare eventuali responsabilità sulla gestione dell’ormai ex partecipata della Città metropolitana di Catania, senza fare sconti a nessuno.”


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