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“Sogno di una notte a Bicocca”, Francesca Ferro porta in scena al Musco l’esperienza con i detenuti del carcere etneo

Il progetto nasce nel 2012 da un’esperienza formativa nella casa circondariale di Catania Bicocca effettuata dalla regista Francesca Ferro

Foto Gaspare Pompei

Scritto e diretto da Francesca Ferro, “Sogno di una notte a Bicocca” è l’atteso appuntamento in cartellone al Teatro Angelo Musco di Catania. Il nuovo allestimento dello spettacolo – prodotto dall’associazione culturale Progetto Teatrando – debutterà giovedì 9 novembre, alle ore 19, per essere poi replicato fino al 26 novembre, ed esattamente: venerdì 10 (ore 21), sabato 11 (ore 17.30 e 21), domenica 12 (ore18), venerdì 17 (ore 21) sabato 18 (ore 17.30 e 21), domenica 19 (ore 18), venerdì 24 (ore 21), sabato 25 (ore 17.30 e 21), domenica 26 novembre (ore 18). In scena (in ordine alfabetico) ci saranno: Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Giuseppe Brancato, Dany Break, Franz Cantalupo, Francesca Ferro, Giovanni Maugeri, Antonio Marino, Mario Opinato, Salvo Saitta e Renny Zapato.

Il carcere sembra il posto meno adatto a sognare, la detenzione lontano dal mondo esterno e dagli affetti, aliena l’essere umano, lo priva del tempo e dello spazio così come lo conosciamo noi, liberi. Perciò nasce l’esigenza di uscire, superare le mura e pensarsi in un altro luogo, protagonisti di una storia che non è la propria, magari dentro un bosco in una notte d’estate…

Il progetto nasce nel 2012 da un’esperienza formativa nella casa circondariale di Catania Bicocca effettuata dalla regista Francesca Ferro, che ha diretto un laboratorio di recitazione con i detenuti adulti dell’istituto, con lo scopo di mettere in scena “Sogno di una notte di mezz’estate” di Shakespeare e avendo come allievi attori una ventina di detenuti.

“Assassini, spacciatori, sfruttatori della prostituzione – racconta Francesca Ferro nelle sue note di regia – malviventi che se li avessi incontrati per strada, probabilmente avrei cambiato marciapiede. Ma lezione dopo lezione, incontro dopo incontro, grazie alla magia di Shakespeare, è nato un rapporto speciale tra me e i detenuti, fatto di sincerità e di affetto, di fiducia nei sogni e nella fantasia. Ho scritto “Sogno di una notte a Bicocca” – aggiunge la regista e attrice – perché volevo dare giusta eco alle emozioni fortissime che ho provato in quel periodo, durante una delle esperienze di lavoro che è ancora oggi una delle più belle di tutta la mia carriera. A interpretare i detenuti ho chiamato attori, provenienti da diverse realtà teatrali siciliane, che daranno voci e facce e corpi ai miei indimenticabili compagni di viaggio di quei mesi, che attraverso la loro sensibilità ed esperienza hanno filtrato la poetica del drammaturgo inglese, riadattando la sua opera in maniera irresistibile. A questi compagni di viaggio – conclude Francesca Ferro – geniali ed esilaranti, rocciosi e fragilissimi, dedico interamente questo lavoro”.


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