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“Sono beni comuni”, domani a Catania tavola rotonda dell’Auser con l’Agenzia nazionale, sindacato e associazioni

I beni confiscati alla mafia devono essere restituiti ai cittadini e diventare luoghi di socialità e servizi alle persone

I beni confiscati alla mafia devono essere restituiti ai cittadini e diventare luoghi di socialità e servizi alle persone” è il tema della tavola rotonda che l’Auser di Catania, insieme ad Auser Sicilia e con il contributo del Centro servizi volontariato etneo (CSVE), organizzano mercoledì 29 marzo dalle 9,30 alle 12,30 nella sede Cgil di via Crociferi 40.

Presiederà i lavori Giorgio Scirpa, presidente di Auser Sicilia.

Dopo i saluti del segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, e del presidente del CSVE di Catania, Salvo Rafa, introdurrà la tavola rotonda la presidente dell’AUSER Catania, Nicoletta Gatto insieme a Dario Gulisano, del Progetto Arbor Catania.

Interverranno: Barbara Ingrassia, segreteria FILT CT – Coop. Geotrans, Cosimo Antonica, dell’ Agenzia nazionale Beni Confiscati, Paolo Amenta, Presidente  di ANCI Sicilia, Fabio Finocchiaro, responsabile Direzione Fondi Strutturali e Politiche Comunitarie – Comune Catania, Sebastiano Ardita, magistrato, Antonello Cracolici, presidente della Commissione Regionale Antimafia, Matteo Iannitti, I Siciliani Giovani, Alfio Mannino, segretario generale di CGIL Sicilia, Ivan Pedretti, segretario generale SPI CGIL.

Concluderà Domenico Pantaleo, presidente di Auser nazionale.

Per Auser, è necessario continuare a sequestrare i patrimoni dei mafiosi ancora nella loro disponibilità per circa il 90% e valorizzare i beni dal valore di oltre 40 miliardi di euro finora sequestrati, ma anche assegnare con rapidità i beni confiscati; da parte dei Comuni e/o direttamente dall’Agenzia sui Beni Confiscati, prevedendo che la stessa possa fare bandi diretti per il terzo settore.

Nei bandi, e/o nei tavoli di co-progettazione e co-programmazione, vanno privilegiati gli Enti del Terzo Settore, prevedendo per loro non solo terreni agricoli, ma anche immobili.

Ma sarebbe anche importante istituire le “Consulte Cittadine degli Enti del Terzo Settore – Comuni” che facciano un focus sui beni disponibili e per realizzare progetti sulla base dei bisogni riscontrati; utilizzare maggiori risorse per risanare, ristrutturare e gestire i beni confiscati, a partire dei due milioni per la gestione dei beni, previsti nella Legge 29/6/2022 n.150 e utilizzare, a tal fine, parte del fondo unico nazionale per il risanamento e ristrutturazione dei beni. L’Agenzia nazionale beni confiscati deve diventare, secondo l’AUSER, l’unico interlocutore sulla materia e va dotata di più risorse umane e di un fondo economico certo.

Occorre coinvolgere stabilmente le Fondazioni Bancarie per contribuire a finanziare il risanamento dei ben, come già fa “Fondazione con il Sud”.

Occorre infine una legge di indirizzo della Regione Siciliana sui beni confiscati, che renda uniformi per tutti gli Enti Locali le regole sul modello del regolamento co-progettato alla Prefettura di Palermo circa l’uso e la gestione dei beni, e che preveda anche risorse aggiuntive finalizzate al recupero ed al riuso dei beni confiscati.


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