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Spara a un cane randagio con il fucile della moglie

Purtroppo non c’è stato nulla da fare per l’animale

Nella mattinata, i Carabinieri della Tenenza di Mascalucia hanno denunciato una coppia di Mascalucia, in particolare il marito 53enne per “spari in luogo pubblico” e “maltrattamenti di animali” e la moglie 34enne per “omessa custodia di armi”.

Al riguardo, i militari sono intervenuti presso il centro cittadino di Mascalucia, poiché un residente aveva segnalato al 112 N.U.E., di avere udito l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco.

Immediate le ricerche nella zona indicata da parte dei Carabinieri, che purtroppo si sono trovati davanti ad una scena piuttosto triste, poiché un cane randagio, un meticcio di taglia media, era riverso sull’asfalto, sanguinante.

Purtroppo non c’è stato nulla da fare per l’animale, che nonostante sia stato subito trasportato presso la più vicina clinica veterinaria, è deceduto dopo qualche giorno di ricovero a seguito delle gravi ferite riportate.

Contestualmente, sono stati avviati i necessari accertamenti per far luce sulla vicenda. È quindi emerso come il 53enne, residente in una abitazione vicina al luogo dove è stato trovato l’animale ferito, avesse più volte sparato alla bestiola, dopo che quest’ultima era entrata nel suo giardino, dapprima spargendo a terra dei rifiuti contenuti in un cestino, per poi azzuffarsi con i diversi cani di proprietà dell’uomo.

In effetti, all’esito della visita effettuata dal veterinario, sono stati rinvenuti sull’animale dei pallini di piombo cal.16, elemento tuttavia discordante rispetto a quanto dichiarato dall’uomo, che a caldo aveva riferito ai Carabinieri di aver sparato con un fucile ad aria compressa e non con un’arma da caccia. Tale circostanza è stata poi ulteriormente riscontrata a seguito della perquisizione presso l’abitazione del soggetto, dove sono stati rinvenuti due fucili, regolarmente detenuti dalla consorte, il primo ad aria compressa e il secondo a pallini a doppia canna cal. 16, quest’ultimo perfettamente compatibile con il munizionamento recuperato dai sanitari.

Entrambe le armi sono state pertanto ritirate cautelativamente, nelle more degli eventuali provvedimenti sul porto d’armi da parte della locale Prefettura.


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