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Tafferugli Padova-Catania, l’assessore Parisi: “Disappunto per il comportamento di questa parte della tifoseria etnea”

I poliziotti, intervenuti per evitare il contatto tra le due tifoserie, hanno fermato tre tifosi etnei per resistenza aggravata

Cinque ultras del Catania arrestati e otto poliziotti feriti: è questo il bilancio dei disordini scoppiati martedì sera durante l’intervallo della finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro tra il Padova e il Catania. A riportare contusioni e ferite per le bombe carte e gli oggetti lanciati dai facinorosi sono stati quattro operatori della Digos di Padova e quattro agenti del II reparto mobile: due sono stati ricoverati e un terzo, il dirigente incaricato del servizio allo stadio, ha avuto un malore ed è finito in terapia intensiva con una sofferenza polmonare e cardiaca.

I poliziotti, intervenuti per evitare il contatto tra le due tifoserie, hanno fermato tre tifosi etnei per resistenza aggravata. Si tratta di due 40enni e un 41enne con diversi precedenti tra cui associazione mafiosa, rapina e stupefacenti e già destinatari di provvedimenti di Daspo.

“I fatti accaduti a Padova gettano un’ombra negativa sulla grande dimostrazione di affetto da parte dei tifosi rossazzurri, arrivati a Padova da ogni parte del nord Italia e dalla Sicilia. – dichiara l’assessore allo Sport Sergio Parisi – Il comportamento di pochi rischia di vanificare l’effetto positivo della prima finale importante nella storia di Catania calcistica e comporta un grave danno di immagine per tutta la città.

“Esprimiamo forte disappunto per il comportamento di questa parte marginale della tifoseria etnea e ribadiamo massima vicinanza e solidarietà alle forze dell’ordine; al contempo, sosteniamo lo sforzo che l’attuale proprietà del Catania ha compiuto per fare ripartire il calcio e che non può essere vanificato da comportamenti delinquenziali. – continua l’assessore – I responsabili vanno puniti, come stabiliscono le norme, senza che questo mortifichi, tuttavia, la passione sportiva e il grande affetto della stragrande maggioranza dei sostenitori rossazzurri, protagonisti in positivo riempiendo sempre gli spalti, seppure con risultati non sempre all’altezza delle aspettative”.

Il sindaco di Catania Enrico Trantino, inoltre, ha sentito telefonicamente questa mattina il primo cittadino di Padova Sergio Giordani per esprimere il più sentito rincrescimento e manifestare la solidarietà della città etnea per le gravi intemperanze che sono registrate ieri sera nello stadio Euganeo per la finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro.

Il primo cittadino di Catania ha espresso al sindaco patavino il disappunto suo e della larghissima maggioranza dei catanesi verso gli inescusabili atti di teppismo e violenza che purtroppo hanno colpito anche le forze dell’ordine in servizio per tutelare l’ordine pubblico. Il sindaco etneo ha confermato stima e amicizia nei confronti della città di Padova e che questi atti vanno considerati dei fatti isolati a opera di mascalzoni, estranei al buon senso e ai valori della convivenza civile.

Il sindaco di Padova Sergio Giordani, dal canto suo ringraziando il primo cittadino di Catania Enrico Trantino per la telefonata con la quale ha condannato gli atti di violenza accaduti ieri sera allo Stadio Euganeo, e ribadito stima e amicizia nei confronti della città di Padova, ha sottolineato che fatti simili sono inaccettabili. La violenza va sempre condannata con massima severità è, e deve rimanere estranea, allo sport che invece porta con sé valori di condivisione e amicizia. Il sindaco patavino esprimendo la massima solidarietà agli agenti delle Forze dell’Ordine rimasti feriti e un ringraziamento per il lavoro egregio svolto, che ha evitato conseguenze peggiori, evidenzia che a macchiarsi delle violenze allo stadio, ieri, è stato solo un piccolo gruppo di teppisti che non vanno confusi con i tanti veri tifosi e supporter della squadra etnea.

Sotto la regìa del Questore tutti devono essere ulteriormente impegnati per evitare in futuro simili situazioni e per isolare persone che non devono trovare spazio nello sport per le loro azioni sconsiderate.


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